In Umbria due ospedali hanno ricevuto dalla Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, il massimo di bollini rosa, su una scala da 1 a 3, per il biennio 2020-2021. L’ospedale di Città di Castello e l’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, hanno ricevuto infatti il punteggio massimo, di tre bollini rosa.
I Bollini Rosa sono il riconoscimento che la Fondazione Onda, da sempre impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne.
L’ospedale di Città di Castello è al 4° posto in Umbria per numero di nascite (fonte dati Programma Nazionale Esiti 2018 di Agenas) con una media di circa 600 parti nel biennio 2017/18, di cui il 24% in analgesia e sotto il 23% con taglio cesareo (migliore rispetto allo standard ministeriale fissato al 25%). Oltre questo l’ospedale tifernate è sede di una della quattro Breast Unit regionali, con una media annuale di oltre 300 interventi chirurgici per carcinoma alla mammella, e di un ambulatorio dedicato alle problematiche post-partum del pavimento pelvico.
Gli elementi qualitativi di maggiore rilevanza che hanno contribuito a riconfermare all’ospedale di Terni il massimo punteggio in termini di attenzione alla salute femminile, i tre bollini rosa, interessano tutto il dipartimento materno-infantile con le strutture di Ginecologia, Ostetricia, Pediatria Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale oltre al servizio di Pronto soccorso ostetrico e ginecologico con accesso diretto; il Centro Salute Donna, che garantisce modalità personalizzate e multidisciplinari di presa in carico e accesso unico ai percorsi di Senologia, Urologia, Ginecologia Endocrinologia, le strutture di Neurologia e Geriatria, la Reumatologia all’interno della Clinica medica e nell’ambito del dipartimento di emergenza-urgenza il Pronto Soccorso, una struttura trasversale e strategica dove è attivo il protocollo operativo di “codice rosa” per garantire un percorso dedicato alle donne vittime di violenza.
Tre i criteri di valutazione con cui sono stati selezionati gli ospedali: la presenza di specialità cliniche che trattano problematiche di salute specificatamente femminili e patologie trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, di percorsi diagnostico-terapeutici e di servizi clinico-assistenziali in grado di assicurare un approccio efficace ed efficiente in relazione alle esigenze e alle caratteristiche psico-fisiche della paziente e di ulteriori servizi volti a garantire un’adeguata accoglienza e degenza della donna tra cui il supporto di volontari, la mediazione culturale e l’assistenza sociale.
La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei bollini rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da quasi 500 domande suddivise in 18 aree specialistiche, due in più rispetto alla precedente edizione per l’introduzione di dermatologia e urologia. Un’apposita commissione multidisciplinare, presieduta da Walter Ricciardi, direttore del dipartimento di scienze della salute della donna, del Bambino e di sanità pubblica del Policlinico Gemelli di Roma, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali nella candidatura considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza e il risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate. Rispetto al bando precedente, a livello nazionale, gli ospedali premiati sono aumentati, passando da 306 a 335.
A partire dal 7 gennaio 2020 sul sito www.bollinirosa.it sarà possibile consultare le schede degli ospedali premiati, suddivisi per Regione, con l’elenco dei servizi valutati.