A Brescia l’atmosfera si scalda, belle auto, belle donne, il meglio del lusso per un evento ormai parte della storia.
La 1000 Miglia è alle porte e piazza della Vittoria a Brescia ospita sul suo red carpet le vecchie splendide signore che attendono il loro turno per il rito della punzonatura, che nulla di più è che l’apposizione di un sigillo di piombo con impresso il logo dell’ edizione 2018, che farà bella mostra di sé, negli anni a venire, sul piantone del volante.
Controlli, ritualità di un evento che si perde agli albori del secolo scorso, quando la velocità e le potenzialità umane erano il mito più forte, che donava agli uomini l’illusione di una potenza immensa.
La Mille Miglia storica infatti, è stata una competizione automobilistica stradale di granfondo disputata in Italia in 24 edizioni tra il 1927 e il 1957. Si trattava di una gara in linea a percorso circolare con partenza da Brescia e arrivo nella stessa città dopo che i concorrenti erano arrivati fino a Roma e avevano risalito la Penisola; il percorso era lungo circa 1 600 chilometri, equivalenti a circa mille miglia imperiali, da cui il nome della gara. Dal 1977 la Mille Miglia rivive sotto forma di gara di regolarità per auto d’epoca. La partecipazione è limitata alle vetture, prodotte non oltre il 1957, che avevano partecipato (o risultavano iscritte) alla corsa originale. Il percorso Brescia–Roma andata e ritorno ricalca, pur nelle sue varianti, quello della gara originale mantenendo costante il punto di partenza/arrivo in viale Venezia all’altezza dei giardini del Rebuffone.
Mito della tecnologia e della velocità che ha lasciato il posto ad un evento sicuramente di élite, parte dell’immaginario collettivo, definito da qualcuno la corsa più bella del mondo nel paese più bello del mondo.
Domani alle 14:30 questo rito avrà inizio. Umbria e cultura, quest’anno, lo celebrerà con i suoi lettori.
Benedetta Tintillini