Ha debuttato in prima Nazionale, al Teatro Mengoni di Magione, Domenica 21 Gennaio “Buonanotte Mamma”, opera tratta dal celebre romanzo di Marsha Norman “Night, Mother”.
Il romanzo che incontra fama e pubblico, nella versione cinematografica per la regia di Tom Moore del 1986, qualche anno prima va in scena per la prima volta in Italia nel Piccolo Teatro; oggi, dopo 40 anni, torna sui palchi italiani partendo dal Umbria, grazie al Teatro Stabile che porta a Magione la prima Nazionale.
La scena fissa in un ambiente domestico è scandita dal tempo di un orologio che è fulcro centrale del dramma.
Due superbe attrici, Marina Confalone e Mariangela D’Abbraccio, si muovono sul palco, scandendo emozioni contrastanti, in una vicenda tanto surreale quanto drammatica.
Tutto in una sola serata, in una manciata di ore: tra una mamma ed una figlia, vittime di un’assenza comunicativa, si dipana il dramma lucido ed ironico.
Marina Confalone è Thelma, mamma di Jessie (Jessica), vestita da Mariangela D’Abbraccio, donna frustrata da una vita che sente non appartenerle più e dalla quale non ha più scampo, annuncia che ha deciso di suicidarsi.
La madre tenta disperatamente di distogliere dal proposito la figlia, preda oramai dell’insopportabile male di vivere, vittima del non dialogo con una madre che credeva ma non sapeva.
Il dramma sfocia in un epilogo, una madre una figlia con emozioni contrastanti si muovono nell’energia di un palco che riflette il dramma della comunicazione fraintesa, non detta, non cercata, data per scontata.
In questo confronto il racconto della loro esistenza, il fallimento di un rapporto, il paradosso di una situazione tanto lucida quanto dolorosa.
In scena tenerezza, morte e disperazione intrecciate con bravura da chi riesce a strappare anche una risata.
Marina Confalone e Mariangela d’Abbraccio hanno dato voce, corpo e anima ad una madre ed una figlia che ci emozionano ad ogni passo, respiro e sguardo, ponendo con uno sparo un sussulto, una lacrima, un pensiero all’importanza delle parole, volate, sospese, forti o leggere che saldano il cuore del rapporto.
Sonia Lustrino