di Simone Morini
Con la gara di sabato (ore 15) contro il Vicenza di Pier Paolo Bisoli, comincia l’aprile di fuoco per il Perugia; sette volte in campo in meno di trenta giorni. Non si può più parlare di test, ma del momento della verità del campionato, e la posizione in classifica dei grifoni (ora quarti in coabitazione con Benevento) invita a coltivare importanti ambizioni. Quattro le gare interne: con Vicenza, Pisa, Ascoli, Verona. Tre le esterne: Trapani, Novara, Pro Vercelli. Si comincia con il doppio turno casalingo con Vicenza e Pisa, per poi (l’8 di aprile) fare visita al Trapani di Calori. Quindi otto giorni per affrontare, possibilmente col piglio giusto, tre formazioni invischiate nella lotta salvezza; tre tecnici (Bisoli, Gattuso, Calori, tutti con un passato a Perugia) considerati a vocazione difensiva, con cui fare i conti. Non proprio tre passeggiate dunque, preso atto di questo, Perugia che castiga chi vuol fare la partita, e rallenta quando ci sono da scardinare le dighe difensive.
Sabato al Curi arriva Bisoli e il suo Vicenza (un punto sopra la zona playout): una squadra che si esprime meglio in trasferta, ma che attraversa un periodo molto complicato (una sola vittoria nel girone di ritorno); un tecnico, protagonista l’anno passato di una stagione deludente con il Perugia, e di un feeling mai sbocciato con la piazza biancorossa. Tra gli ex , da annoverare anche Fabinho (sicuramente assente), Rizzo (anche lui in forse) e il portiere Amelia che ha una sola presenza con la maglia del Grifo.
Il Perugia ritrova Belmonte, che ha scontato il suo turno di squalifica, ma dovrà fare ancora a meno di Jacopo Dezi. Qualche speranza per Acampora, infortunatosi nel prepartita di Carpi; in forse però anche Brignoli che ha accusato dei problemi (forse una contrattura al quadricipite), durante gli allenamenti in settimana. Due sembrano i ballottaggi tra gli undici di Bucchi: il primo è proprio per difendere i pali della porta biancorossa tra Brignoli e il precedente titolare Rosati, il quale ha ormai smaltito l’infortunio; per la difesa qualche dubbio tra Belmonte e Monaco, il primo sembra favorito. Quindi scelte quasi obbligate per il centrocampo (Brighi, Ricci, Gnahoré) e probabile conferma del tridente d’attacco (Guberti, Di Carmine, Nicastro). Probabile quindi, se non sicura, la partenza con un assetto 4-3-3, che dovrebbe anche essere lo schieramento che il Perugia si troverà di fronte (Bisoli pensa di schierare così il Vicenza).
Il Perugia è chiamato a fare risultato pieno, al netto delle difficoltà intrinseche del match, e magari ad approfittare di un eventuale passo falso del Benevento che va a La Spezia. Sarebbe importante riprendere anche qualche punto sul Verona, ora terzo in classifica ma a sette lunghezze. Tra le prime (Frosinone, Spal e Verona) e le altre piazzate si sta scavando un bel solco; una differenza di dieci punti tra la terza e la quarta classificata, a fine campionato, porterebbe all’automatica promozione della prime tre classificate e al conseguente annullamento dei playoff. Playoff che si possono stimare a circa quindici punti di distanza per il Perugia, da ottenere in dieci partite: dieci esami non facili per il Grifo a ben guardare, con un mese di aprile assolutamente decisivo; un mese in cui, dicono i dati, le squadre di Bucchi vanno forte.