Autore e protagonista della sua commedia “L’erba del vicino è sempre più verde“, Carlo Buccirosso è andato in scena al Lyrick di Assisi lo scorso 1 marzo; con lui un cast di bravissimi attori del calibro di Maria Bolignano, con la sua irresistibile napoletanità, nota al grande pubblico, tra l’altro, per il suo esilarante personaggio della “commissaria” in FAtti Unici e che ricordiamo già al Teatro Lyrick con Lello Arena nella riproposizione del classico “Miseria e Nobiltà”; completano il cast Fabrizio Miano, Donatella de Felice, Peppe Miale, Elvira Zingone e Fiorella Zullo.
E’ una commedia “in rosso” quella che intrattiene il pubblico per due ore e mezzo circa tra levità, battute e la speciale ironia partenopea.
La scena si apre con un delitto! Un cadavere ben “incartato” a dovere giace in scena, doviziosamente avvolto in un tappeto con l’aiuto di spaghi e scotch, accanto al protagonista Mario Martusciello, interpretato da Carlo Buccirosso, ubriaco e confuso.
Da questa scena si dipana la storia di un uomo di mezza età in piena crisi matrimoniale, evento tutt’altro che raro, alle prese con la sua vita e le sue donne: la moglie, la sorella e la cognata, dalle quali vuole sganciarsi, quasi soffocato dalla loro presenza. Mario vuole una nuova vita e ritrovare una nuova vitalità, lanciandosi in esperienze per lui inusitate dopo una vita di doveri e routine, trovando nel suo vicino un amico e complice e cercando, in una giovane influencer, la partner per una eccitante avventura.
L’erba del vicino sembra sempre più verde, una illusione nella quale cadiamo tutti nel disperato tentativo di evadere dai lacci della quotidianità: ma il divario culturale del non più giovane Mario con la giovane TikToker si fa sentire, l’amicizia che lo lega al suo nuovo compagno di avventure non si rivela poi così profonda, e ciò che prima era percepito come una tediosa normalità riacquista il fascino di una calda sicurezza.
Purtroppo le donne hanno sempre ragione! Sono ponderate, giudiziose, affidabili (tutti pregi che le rendono soffocanti e noiose) mentre gli uomini, soprattutto se in preda a una crisi di mezz’età, cedono anche l’ultimo neurone alla voglia di verificare, con ragazze che potrebbero essere le loro figlie, se il loro fascino è immutato e se la loro capacità di sedurre non è svanita con il passare della giovinezza.
Sembra comunque che questo passaggio sia per loro indispensabile, per poi riacquistare l’equilibrio e riprendere, consapevolmente, il loro posto in famiglia e nella società, non senza pagare le conseguenze di questa “botta di vita”.
Benedetta Tintillini