Lo scorso mercoledì 15 marzo 2017 ha riaperto, presso il Polo Museale di Casalina (Deruta), con un allestimento completamente rinnovato, il Museo di Anatomia, storica raccolta già afferente alla Facoltà di Medicina, che il Centro di Ateneo per i Musei Scientifici dell’Università degli Studi di Perugia collaborerà a conservare e far conoscere.
Il Museo di Anatomia vanta una storia di più di due secoli, essendo stato fondato nel 1814 dal famoso medico perugino Cesare Massari, che ordinò alla Specola fiorentina delle “preparazioni in cera pel Gabinetto anatomico da formarsi”.
Dal periodo napoleonico fino agli anni ’30 del Novecento il museo è stato continuamente arricchito di manufatti e reperti che non raccontano solo l’evoluzione delle scienze mediche, ma anche l’evoluzione della cultura e della società.
Per illustrare questi cambiamenti il museo è stato suddiviso in tre sezioni che documentano come l’anatomia è stata percepita nel corso del tempo dai docenti e dal pubblico.
La prima sezione è quella dell’anatomia artificiale, dove sono esposte le opere d’arte realizzate tra il 1600 e il 1830 da pittori, scultori ed incisori con lo scopo di evitare il disgusto derivante dall’utilizzo di veri corpi umani.
La seconda sezione, dedicata all’anatomia naturale, è costituita dai reperti ottenuti tra il 1830 e il 1930 da corpi reali, gli unici in grado di assicurare quel rigore scientifico che era ormai preteso da una disciplina sempre più specializzata.
La terza ed ultima sezione è quella dell’antropologia criminale, una pseudoscienza creata intorno al 1875 dallo studioso Cesare Lombroso, che ricercava in alcune caratteristiche morfologiche e fisiologiche una propensione degli individui al delitto.
Le tre sezioni sono tutte corredate da exhibit in cui gli approfondimenti scientifici sono associati ad attività ludiche indispensabili per avvicinare il pubblico più giovane alle tematiche trattate. L’idea che si è voluta comunicare è quella di un museo moderno, che si rivolge a pubblici diversi e con linguaggi diversi, creando un luogo privilegiato nel dialogo tra scienza e società. Nel museo anatomico il visitatore potrà ripercorrere in prima persona, attraverso esercizi hands-on sugli oggetti delle collezioni, le esperienze della ricerca medica scientifica che hanno caratterizzato, nel tempo, l’evoluzione del pensiero anatomico nel nostro Ateneo.
Grazie alle attività proposte, attraverso l’apprendimento informale, la raccolta diventerà un luogo dove si impara attraverso il coinvolgimento emotivo ed il divertimento (edutainment), attraverso una libera interazione con gli exhibit.
Saranno di stimolo alla conoscenza le stupende tavole anatomiche, le cere, fra queste la bellissima Venere del Calenzuoli, insieme agli essiccata che caratterizzano il percorso espositivo del museo anatomico. Già in corso contatti con l’ABA di Perugia per approfondire e valorizzare le possibili trame espositivi ed educative, che potranno caratterizzare le future attività del museo anatomico attraverso le pratiche di performativity.
La visita al museo anatomico si configura quindi come un esperienza trasversale, capace di appassionare anche chi non è studioso esclusivo della scienza medica.
L’interesse verso l’anatomia, e in particolare quella umana, sta rivivendo oggi una nuova giovinezza: “l’attrazione” più significativa del nuovo allestimento della Città della Scienza di Napoli, inaugurata in questi giorni dopo l’incendio doloso che per diverso tempo ha tenuto il pubblico lontano da uno dei più importanti science center d’Europa, è Corporea, il museo interattivo sul corpo umano, dedicato ai mille segreti di questa incredibile “macchina”.
Questo rinnovato interesse verso il funzionamento del nostro corpo non è in realtà casuale ma è profondamente legato alla nostra storia, poiché l’Italia, paese dalla grande tradizione e cultura medica, ospita alcuni dei più grandi musei anatomici al mondo, che vantano preparazioni fra le più straordinarie mai eseguite.