Potrei iniziare questo articolo con l’espressione: “forse non tutti sanno che…” a Casalina, vicino Deruta, è possibile visitare la Galleria di Storia Naturale dell’Università di Perugia. Negli spazi espositivi della Manifattura ex Tabacchi sono raccolti quasi settemila campioni tra animali, vegetali e minerali, messi insieme dal naturalista perugino Orazio Antinori e da monsignor Giulio Cicioni, tra il XIX e i primi anni del XX secolo.
La collezione dell’Università conservata a Casalina è costitutita dalla raccolta ornitologica frutto degli innumerevoli viaggi in Africa di Antinori tra la metà dell’800 e il 1882, (800 campioni in massima parte provenienti dall’Africa Nord-Orientale e principalmente dall’Etiopia e che costituiscono una delle più preziose collezioni di storia naturale esistenti in Italia), e La raccolta di Storia Naturale di mons. Giulio Cicioni, che rappresenta la collezione più interessante, ricca e corposa della Regione, realizzata dal naturalista perugino, è costituita da oltre 6000 campioni tra minerali, rocce, fossili, piante, animali e materiali etnografici, provenienti da tutto il pianeta. La raccolta è stata conservata per anni presso il Museo di Scienze Naturali del Seminario Arcivescovile di Perugia, chiuso negli anni novanta.
Orazio Antinori e Giulio Cicioni. Le due figure storiche che, pur presentando delle chiare affinità e non pochi punti di convergenza, rappresentano due diversi modi di essere “naturalisti” in momenti storici differenti e con una diversa visione del mondo naturale.
Elemento portante dell’esposizione sono naturalmente i numerosissimi campioni, conservati sia all’interno di due grandi celle climatizzate, sia all’interno degli spazi espositivi della Galleria che vengono attraversati dall’itinerario di visita.
Particolare interessante, all’interno della visita, è la possibilità di accedere ai “magazzini visitabili”, all’interno dei quali è possibile fare un salto nel passato della museologia scientifica grazie alla collocazione dei campioni in degli armadi d’epoca e alla visione di esemplari dell’inizio dell’ Ottocento. Una suggestiva illuminazione rende poi il tutto estremamente intrigante e coinvolgente.
Da sottolineare è la scelta dell’allestimento del percorso di visita: eccetto il magazzino visitabile, gli esemplari non sono chiusi in teche di cristallo, ma possono anzi essere ammirati da molto vicino. Grandi rapaci e colibrì, piccoli e grandi roditori, specie ormai scomparse accanto ad altre comuni affascinano per le loro caratteristiche e la loro bellezza.
Una visita alla collezione di Casalina, sia per grandi che piccini, è sicuramente più eloquente ed istruttiva di molti discorsi riguardo alla conservazione della biodiversità e la tutela dell’ambiente. Una passeggiata attraverso le sale della raccolta sarà sicuramente un forte stimolo al dibattito e alla sensibilizzazione delle giovani generazioni sui grandi temi del presente.
di Benedetta Tintillini