E’ andato in scena al teatro Lyrick di Assisi, lo scorso 25 gennaio, “Casanova Opera Pop”, scritto e prodotto dall’ex Pooh trevigiano Red Canzian.
Il covid ha profondamente segnato la genesi di questo lavoro, come racconta lo stesso Canzian, che ha attraversato scrivendo il dolore di un evento più grande di noi, che ci ha rinchiuso e costretto a dolorose riflessioni e altrettanto dolorose perdite, come quella del batterista storico dei Pooh Stefano Dorazio.
Fa da sfondo alla trama di “Casanova Opera Pop”, il cui più grande pregio non può essere l’originalità, la splendida città di Venezia, catturata in scatti nei luoghi più iconici durante il periodo della pandemia, protagonista dei trenta cambi scena che rapidamente si susseguono lungo la rappresentazione.
Giacomo Casanova, nella replica di Assisi interpretato da Jacopo Sarno (dall’ugola potente ma non con il physique du rôle) è alle prese con i travagli del vero amore verso Francesca, ostacolato dai cattivi di turno, in questo caso un inquisitore avido di potere e una contessa dalle mire politiche filo austriache; ma l’amore e la giustizia trionfano, dopo due omicidi e tante, tante, canzoni stile Pooh.
Le melodie di Red Canzian riconducono direttamente all’infinita produzione del gruppo evergreen, mentre i testi di Miki Porru, onestamente troppo didascalici e senza un briciolo di vena poetica, fanno da “sottotitolo” ai quadri senza aggiungere nulla dal punto di vista emotivo.
Ben orchestrate le scenografie condite con “effetti speciali”, notevole il corpo di ballo, bravi i cantanti anche se il canto è stato sempre troppo “piatto”, senza particolari prove di stile o fioriture, nello stile della musica per bambini, a tutto fiato ma senza interpretazione, cosa che, per tutta la durata dello spettacolo, diventa piuttosto noiosa.
Presente ad Assisi anche Red Canzian che ha voluto, a fine rappresentazione, salutare il pubblico grazie al quale l’evento è andato sold out. Canzian ha voluto sottolineare il grande sforzo produttivo (che a mio parere non può sostituire la scarsa originalità del prodotto), l’enorme entusiasmo che pervade i giovani componenti del cast e il grande numero di professionalità coinvolte nel progetto, sopra e dietro al palco, alle quali va tutto il nostro plauso.
Benedetta Tintillini