L’amministrazione comunale di Castelnuovo di Farfa ha organizzato per la comunità un doppio evento che si svolgerà presso il teatro sabato 2 ottobre 2021 dalle ore 16.00 alle ore 19.00 ca. (Green Pass obbligatorio e prenotazione consigliata).
Il primo evento vedrà la presentazione del libro dedicato al nostro paese dal concittadino Giuseppe Manzo che ha per titolo “Sabina Magica – Il borgo di Castelnuovo di Farfa”, Funambolo Edizioni. Il secondo evento consisterà nella presentazione del progetto “L’Albergo diffuso a Castelnuovo di Farfa”. I due eventi sono collegati perché il libro di Giuseppe Manzo sostiene che il periodo di lockdown causato dalla pandemia del Covid-19 ha reso più appetibili le case e i paesi di campagna per la gente di città, che ha patito il lungo lockdown negli appartamenti dei palazzi, spesso senza verde e spazi adeguati. “Via dalle città nei borghi storici c’è il nostro futuro” ha scritto l’architetto e urbanista Stefano Boeri. E Castelnuovo di Farfa ha molto da offrire alle famiglie e a tutte le persone in cerca di tradizioni, cultura, storia, natura, olio genuino, cibi gustosi e soprattutto una vita tranquilla. Il nostro borgo peraltro è in grado di dare un’ottima accoglienza. Infatti una serie di piccole imprese familiari offrono pernottamento e ristorazione di buon livello, affiancate da una rete di bar e di negozi che danno un buon servizio a km 0. Questa rete di accoglienza, che è sempre pronta anche per i turisti, ha permesso al paese di vivere dignitosamente anche nel periodo del lockdown, quando gli spostamenti erano molto limitati. Quello di cui abbiamo bisogno, però, è rafforzare la comunità di Castelnuovo facendo nostra la cultura della riconciliazione, ovvero mettendo fine alle ostilità personali e rafforzando lo spirito di collaborazione e i buoni rapporti tra le persone, che è forse una delle leve per risolvere i problemi della vita contemporanea, perché con l’odio non si semina niente.
Il nostro paese ha una tradizione di persone oneste e operose che hanno guardato al futuro con positività. E’ a loro, ai loro valori, quelli dei nostri padri e dei nostri nonni, che dobbiamo ispirarci, con gratitudine e rispetto, per ricostruire la nostra comunità, dopo la prolungata interruzione della vita sociale imposta dalla pandemia. E’ necessario perseguire l’obiettivo di rilancio del paese e della sua accoglienza, è necessario lavorare insieme, evitando inutili polemiche e seppellendo le dannose divisioni interne che avvelenano la nostra comunità. Perché il nostro paese, che ha una grande vocazione turistica e ambientale, ha potenzialità ancora inespresse e prospettive che abbiamo il dovere di rendere concrete per il bene nostro, dei nostri figli e dei nostri nipoti. S’introduce qui il tema dell’albergo diffuso, uno dei progetti che può effettivamente rilanciare il nostro borgo.
L’albergo diffuso può essere definito come un albergo orizzontale, situato in un borgo o in un centro storico, con camere e servizi dislocati in edifici diversi, seppure vicini tra di loro. L’albergo diffuso è una struttura ricettiva unitaria, gestita in forma imprenditoriale, che si rivolge a una domanda di soggiorno in un contesto urbano di pregio, autentico, a contatto con i residenti, pur usufruendo dei normali servizi alberghieri. Tale formula si è rivelata particolarmente adatta per borghi come il nostro, caratterizzati da centri storici d’interesse artistico ed architettonico, che in tal modo possono recuperare e valorizzare vecchi edifici chiusi e non utilizzati, ed al tempo stesso possono evitare di risolvere i problemi della ricettività turistica con nuove costruzioni. Naturalmente nel caso di Castelnuovo di Farfa l’albergo diffuso potrebbe utilizzare anche immobili siti in campagna, visto il contesto rurale del nostro territorio. Concludo con la speranza che eventi, come quello di sabato 2 ottobre, possano diventare una leva per rilanciare il nostro paese ed anche uno stimolo per i cittadini ad essere più consapevoli di vivere in un luogo magnifico, assaporando di nuovo il gusto della vita in una piccola comunità.
Giuseppe Manzo