Un Festival Teatrale “a km 0”, che non si può perdere, con amici e famiglia, nel pulsante borgo di Castelnuovo di Farfa, dove i giovani della Pro Loco, dopo il successo della festa “Ci stea ‘na vote”, tornano con tre spettacoli che andranno in scena nel nuovo teatro “Luigi Cianni”. Si comincia domenica 10 novembre alle ore 17.30 con la Compagnia Teatrale No Problem di Casali di Poggio Nativo, che metterà in scena lo spettacolo “Io Alfredo e Valentina”. Si prosegue domenica 17 novembre alle ore 17.30 con “Annarè. La storia di Anna e Marco”, spettacolo proposto dall’Associazione Culturale Damarte di Capena. La rassegna si chiude, per il momento, domenica 24 novembre alle ore 17.30 con la Compagnia Teatrale Inserenata di Montopoli di Sabina, che metterà in scena lo spettacolo “La gelosia di Messer Arriguccio”. Si consiglia di prenotare utilizzando i social della Pro Loco di Castelnuovo di Farfa o telefonando al 3440412361.
Il Teatro “Luigi Cianni” di Castelnuovo di Farfa si prepara ad offrire ai cittadini ed ai turisti molti momenti culturali con presentazioni di libri e di film, spettacoli e convegni culturali, organizzati dal Centro Anziani e dai coraggiosi giovani del paese che vanno incoraggiati e premiati, perché hanno scelto di non andare via da una realtà provinciale che offre poche opportunità per dedicarsi alla promozione del loro amato territorio.
Il fine settimana a Castelnuovo di Farfa potrebbe essere l’occasione di visitare il Museo dell’olio della Sabina, inaugurato nel 2001, che celebra attraverso arte e architettura l’antichissima cultura olivicola della Sabina, terra in cui oggi si produce ancora un olio di fama mondiale: il D.O.P. Sabina. Il museo riunisce in un unico itinerario di visita i luoghi più rappresentativi della storia e delle tradizioni del borgo medievale di Castelnuovo di Farfa. Il visitatore viene accolto dagli accompagnatori e la visita ha inizio risalendo il rinascimentale Palazzo Perelli, che ospita anche la sede municipale del paese. L’itinerario prosegue poi in un frantoio a trazione animale del XVIII secolo perfettamente conservato, nell’ambiente dell’antico forno cittadino e, infine, nel sito archeologico medievale della chiesa di San Donato. Questo particolare museo ha suscitato grande interesse in Italia e all’estero, perché racconta una storia locale con linguaggi universali: la civiltà dell’olio rivive nelle testimonianze storiche del territorio e nelle nuove interpretazioni che gli uomini del nostro tempo offrono di questo simbolo millenario del mondo mediterraneo.
Giuseppe Manzo