Uno spazio di donne e per le donne, dove trovare ascolto e operatrici formate che accolgono, supportano e accompagnano le donne nel loro percorso di fuoriuscita dalla violenza. E’ nato, lo scorso 29 marzo nella Galleria del Donatore, in via Cavour, il Centro Antiviolenza di Gubbio, dove ogni donna potrà portare la propria storia con la certezza che sarà ascoltata, creduta e supportata nelle sue scelte, il tutto nel rispetto della privacy.
Il nuovo Centro Antiviolenza, che sarà gestito dall’associazione Libera…mente Donna e lavorerà in rete con i servizi territoriali, questa mattina ha aperto le sue porte alla stampa e dal pomeriggio inizierà ufficialmente le sue attività. Sarà aperto cinque giorni a settimana, con una reperibilità di sette giorni su sette, h 24.
“E’ un giorno per noi di grande emozione – ha detto l’assessora alle Pari Opportunità e ai servizi Sociali Simona Minelli – il Centro Antiviolenza di Gubbio nasce dopo mesi di lavoro arrivando ad aprire le sue porte in un momento in cui le richieste di aiuto aumentano in modo esponenziale. La pandemia ha infatti acuito un problema già forte e sentito e le tre operatrici che lavoreranno qui saranno parte di un preciso protocollo per il quale Servizi Sociali, Forze dell’Ordine e CAV opereranno in rete per aiutare le donne il più rapidamente e il più efficacemente possibile”. A curare le attività del Centro sarà l’associazione Libera…mente Donna, che attualmente ha in gestione anche altri CAV del territorio umbro. La presidente Elena Bistocchi in conferenza stampa ha spiegato che “sono oltre 3mila le donne accolte dai nostri centri, un numero che spesso è solo la punta di un iceberg di un problema purtroppo in crescita anche nella nostra Regione. La presenza di centri antiviolenza dislocati in più realtà territoriali è fondamentale per il contrasto alla violenza di genere, sia perché permette alle donne di chiedere aiuto nel territorio in cui si sentono più a loro agio, sia perché questi centri sono anche luoghi politici e culturali dai quali possono prendere vita attività importanti di sensibilizzazione e formazione rivolte a tutta la comunità”. Giulia Santoni, referente del CAV di Gubbio, ha parlato della metodologia che verrà adottata dall’equipe di operatrici del nostro territorio: “Il nostro metodo di lavoro implica il superamento di approcci tecnici standardizzati e aprioristici. Le donne e le loro storie vengono accolte, ascoltate, credute e non giudicate. La metodologia dell’accoglienza che mettiamo in pratica si basa sul rafforzamento dell’identità della donna e sulla relazione.
Sarebbe però riduttivo considerare i Centri Antiviolenza soltanto come luoghi di accoglienza e ospitalità: si tratta di luoghi dove si costruiscono saperi, progettualità, speranze e competenze, dove di produce cultura, dove si stipulano dei patti non solo con la donna accolta, ma con tutti i servizi territoriali e le istituzioni”.
“E’ un giorno importante per la città – sottolinea anche il sindaco di Gubbio Filippo Stirati – nel quale tutti dobbiamo sentirci fortemente ed egualmente coinvolti. Episodi ripetuti e allarmanti di violenza non solo fisica ma anche psicologica nei confronti delle donne, anche nel nostro territorio, rischiano infatti di far precipitare la nostra società indietro di decenni. L’attenzione va tenuta alta per difendere le donne, in primis, ma anche per diffondere una cultura di accoglienza, ascolto e promozione dei diritti delle donne che da sempre caratterizza anche l’azione politica di questa amministrazione”.
Il Centro Antiviolenza assicura una reperibilità 24 ore su 24, rispondendo al 353.4143438 ma anche al numero di riferimento antiviolenza nazionale 1522.