Grazie all’Accordo di Programma firmato fra Regione Umbria e comune di Terni, il Centro Nautico di Piediluco sarà potenziato. L’adeguamento della struttura remiera alle norme internazionali costituisce un passo fondamentale per lo sviluppo sportivo e turistico del ternano, in un’area dall’enorme potenziale paesaggistico. La ripresa economica passa anche per l’esecuzione di un’opera come questa, la quale, nel rispetto dei vincoli presenti, propone comunque attività profondamente attente all’ambiente che le ospita, tra cui quella turistica e quella sportiva, compatibili se esercitati in maniera adeguata.
Del resto sarebbe del tutto inopportuno, a maggior ragione in un momento di crisi, non utilizzare risorse come quella di Piediluco: definito più bello di un angolo del lago Maggiore, e poggiato su un territorio dal clima mite e in un contesto di centri storici e montagne, che rendono la superficie dell’acqua stabile, affascinante e particolarmente adatta in tutti i periodi dell’anno a manifestazioni sportive come quella del canottaggio. Dal Lago di Piediluco si genera la Cascata delle Marmore, nei tre salti la più alta d’Europa, con attiva la filiera della produzione idroelettrica nella monumentale Centrale di Galleto che ha portato l’Umbria a ricoprire in Italia un posto di riguardo, favorendo dal secolo scorso l’industria a cominciare da quella siderurgica.
L’attivazione del progetto di riqualificazione sportiva costituisce un ulteriore passo per ricollegare bellezze paesaggistiche, ambientali, naturalistiche, storiche e tecnologiche, che possono contribuire notevolmente alla valorizzazione del marchio Umbria ed incrementare ulteriormente la già forte attrattività della Cascata che potrà, con i progetti in corso, vedere ampliare il Parco naturalistico includendo anche il superiore Lago di Piediluco, finora rimasto immeritatamente un po’ in disparte dai flussi turistici e non conosciuto da parte degli stessi umbri.
Entro la fine di marzo c’è l’impegno da parte della Federazione Canottaggio di indicare i progettisti i quali, in collaborazione con la Stazione appaltante, individuata nel Servizio opere pubbliche della Regione Umbria produrranno il progetto definitivo e poi l’esecutivo. Definite le non poche criticità in via di superamento è stato fissato il cronoprogramma che prevede l’apertura del cantiere entro il 2020, a distanza di vari anni da quando questo obiettivo avrebbe dovuto essere conseguito.