A Perugia il 30 ottobre Ceri Mezzani in Piazza, sbandieratori, proiezioni e un convegno per festeggiare i 50 anni dall’approvazione della legge che assegnava all’Umbria il proprio simbolo. La presidente Tesei: “La simbologia legata ai Ceri di Gubbio icona della nostra identità regionale, delle nostre antichissime radici, del patrimonio spirituale, culturale e storico di tutti gli umbri”
Sono passati 50 anni da quel 30 ottobre 1973, giorno in cui il Consiglio Regionale approvava la legge che assegnava alla neonata Regione Umbria il proprio simbolo identitario, “costituito da elementi geometrici raffiguranti in sintesi grafica i tre Ceri di Gubbio, di colore rosso, delimitati da strisce bianche, in campo argento di forma rettangolare”. Con la scelta dello stemma si procedeva così, con un atto di alto valore istituzionale, in quel processo di costruzione della giovane Regione guidato dai due presidenti, Pietro Conti per la Giunta e Fabio Fiorelli per il Consiglio Regionale.
Già nel 2013 si erano festeggiati i 40 anni da questo importante avvenimento, attraverso una cerimonia pubblica e una mostra, e ora, a 50 anni dal 1973, quella “efficace identificazione simbolica di elementi radicati nell’antichissima storia dell’Umbria e ancora oggi vivi”, come si legge nella motivazione che portò alla scelta del bozzetto grafico degli architetti napoletani Gino e Alberto Anselmi, ideatori dello stemma con i Ceri di Gubbio, viene celebrata con una giornata ricca di iniziative.
“Cinquant’anni di stemma regionale, simbolo di identità e appartenenza”: questo il titolo delle celebrazioni che si terranno a Perugia, capoluogo regionale, lunedì 30 ottobre, tra le cornici di Piazza IV Novembre e la Sala dei Notari. In Piazza IV Novembre alle 16,30 verranno esposti i Ceri Mezzani e si esibiranno gli Sbandieratori della città di Gubbio. In Sala dei Notari, subito dopo l’esibizione, porteranno i loro saluti istituzionali la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, il presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria Marco Squarta, il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati, il Rettore dell’Università degli Studi di Perugia Maurizio Oliviero, il presidente di ANCI Umbria Michele Toniaccini e il sindaco di Perugia Andrea Romizi. Ci sarà poi spazio per gli interventi di Massimiliano Minelli, Università degli Studi di Perugia, che parlerà di “Festa, spazio pubblico e partecipazione”, cui seguirà lo speech di Leandro Ventura, direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, Ministero della Cultura, Leandro Ventura. A chiudere il pomeriggio di celebrazioni, in Piazza IV Novembre, saranno ancora gli sbandieratori e, sulla facciata della Cattedrale, la suggestiva ed emozionante proiezione del video mapping “Lucigrafie. L’Umbria nel prodigio della festa”, prodotto dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. Comune di Gubbio e componenti ceraiole sono inoltre al lavoro per esporre i Ceri a Strasburgo dal 16 al 19 gennaio prossimi, con la collaborazione dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale.
“Un momento altamente significativo dal punto di vista istituzionale, quello che ci prepariamo a vivere, come cittadini eugubini e come umbri – spiega il sindaco di Gubbio – che celebra la scelta dell’immagine dei Ceri individuando in questo simbolo una assoluta sintesi delle tradizioni, dei valori laici e religiosi, antichi e moderni, urbani e agrari, come si legge nella potentissima e indicativa motivazione che nel 1973 venne fornita, una valutazione che resta oggi prepotentemente valida. Questo ricco programma, a 50 anni da quel 30 ottobre 1973 – chiude Stirati – era doverosissimo e mi riempie di orgoglio: i Ceri di Gubbio, come si legge ancora nella valutazione della Commissione, trascendono il loro originale valore municipale per rappresentare degnamente la collettività regionale nel suo insieme. Sono certo che questa giornata saprà celebrarli al meglio, valorizzandone il senso più profondo e autentico”.
“Il simbolo della nostra Regione – sottolinea anche il presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria Marco Squarta – è il tratto distintivo di una intera comunità che si riconosce in valori condivisi di libertà, solidarietà, amicizia e fratellanza. I Ceri di Gubbio rappresentano non soltanto un’espressione istituzionale ma l’identità territoriale, sociale, culturale di tutti noi. In essi è contenuta ogni forma di attaccamento alle proprie origini, quell’inscindibile legame con le radici che ognuno di noi porta con sè nel mondo. Fulgido e vivo esempio di come uomo e territorio creino un binomio indissolubile fatto di amore, cura e devozione”.
“E’ con vero piacere e pieno convincimento che ci apprestiamo a celebrare il prossimo 30 ottobre il 50ennale dello stemma della Regione Umbria – spiega la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei – in questo mezzo secolo la simbologia legata ai tre Ceri di Gubbio ha rappresentato l’icona della nostra identità regionale, delle nostre antichissime radici, del patrimonio spirituale, culturale e storico di tutti gli Umbri e dell’impegno nel preservare e valorizzare le nostre tradizioni uniche. Lo stemma della Regione ha scandito le fasi più importanti e significative della vita istituzionale della nostra comunità, anche come emblema di quei valori di solidarietà e cooperazione che appartengono al nostro patrimonio identitario. Continueremo a onorare e promuovere questa simbologia speciale, testimoniando il nostro profondo legame con la storia e la cultura della nostra amata Terra e auspicando che la luce dei tre Ceri possa simbolicamente anche illuminare il cammino verso la pace, non solo nella nostra regione ma in tutto il mondo”.