La cena è stata troppo abbondante. Il pasto è poco nutriente. Il cibo contaminato. A stabilirlo, con un semplice tocco, le bacchette intelligenti allo studio del gigante dell’informatica cinese Baidu.
Già lo scorso settembre Robin Li (Li Yanhong), amministratore delegato del motore di ricerca Baidu.com, aveva annunciato bacchette rivoluzionarie in grado di rilevare la genuinità o tossicità del cibo. Ma da una domanda di brevetto resa pubblica nei giorni scorsi emergono ora ulteriori dettagli. Secondo il quotidiano di Hong Kong, South China Morning Post, i risultati che accompagnano la richiesta di brevetto per “dispositivi e metodi di test del cibo” mostrano che basta toccare con le bacchette un alimento o un liquido per attivare il controllo dati. Il risultato sarà trasmesso, poi, all’applicazione smartphone. Il consumatore saprà così che quella che si appresta a mangiare è una mela, importata dagli Stati Uniti e che contiene 53 calorie per 100 grammi. Non solo. Come il più attento dei nutrizionisti, la bacchetta consiglierà di moderare la quantità di zucchero se nella settimana precedente se ne e’ fatto un abuso. Ma le bacchette intelligenti si rivelano soprattutto uno strumento prezioso in un Paese in cui gli scandali alimentari rappresentano una piaga sempre più diffusa: dalla carne di maiale cresciuto a foraggio e clenobuterolo alla salsa di soia prodotta con i capelli, dall’inchiostro e la paraffina usati per migliorare l’aspetto di noodles a basso prezzo all’olio di scolo impiegato nelle cucine dei ristoranti.
Indelebile nella memoria dei cinesi il latte in polvere alla melamina che tra la primavera e l’estate del 2008 intossicò oltre 300mila bambini e uccise 6 neonati. Proprio oggi l’agenzia Xinhua riporta che quasi novanta persone finite all’ospedale per intossicazione alimentare nella provincia del Gansu durante un banchetto organizzato da un uomo che aveva invitato i suoi concittadini per ricordare l’anniversario della morte di suo padre.