Immaginare la Tuscia come luogo turistico. Il sindaco di Bagnoregio Francesco Bigiotti al lavoro per mettere a frutto su un’area vasta la conoscenza sviluppata nell’importante esperienza di Civita. Il 2018 chiuderà con un milione di visitatori alla perla dei Calanchi. Numeri importanti che danno la giusta determinazione per ampliare il raggio d’azione. Così Bigiotti si è incontrato con la proprietà del Parco dei Mostri di Bomarzo, rappresentata da Marco Bettini.
Tra i due è nata un’intesa e la voglia di mettersi al lavoro seriamente subito “dopo Santa Rosa”. “Lo sviluppo turistico va pensato in maniera larga, mettendo a sistema più bellezze di un territorio in maniera da aumentare la permanenza – è il credo bigiottiano -. Per questo ho deciso di stringere accordi e sviluppare sinergie con i luoghi straordinari della Tuscia e della Bassa Umbria, in maniera da rafforzare la crescita turistica di Bagnoregio”.
L’operazione ha la benedizione ideale di un’altra figura interessante che sta facendo sentire parecchio la sua influenza in terra etrusca: Vittorio Sgarbi, sindaco di Sutri. Lo stesso Sgarbi ha lanciato alcune settimane fa l’idea di una consulta territoriale dei sindaci, volendo come presidente proprio “mister modello Civita” Francesco Bigiotti.
“Con Marco Bettini, proprietario del Parco dei Mostri di Bomarzo, il secondo sito più visitato della nostra provincia, stiamo iniziando seriamente a interconnettere le nostre eccellenze e il turismo della nostra provincia. A breve saremo in grado di presentare nel dettaglio un ambizioso progetto che consentirà di comunicare al mondo non più tante belle realtà ma un unico meraviglioso territorio”. Così il sindaco Bigiotti.
Entusiasmo da parte di Bettini: “L’ambizione è rendere la Tuscia un luogo capace di attirare un turismo che rimane diversi giorni. Il disegno da seguire è quello della Toscana, della Val d’Orcia, dove questo accade ormai da decenni. L’incontro con Bigiotti è importante e siamo convinti e determinati di allargare la partecipazione ad altri sindaci e realtà interessanti del Viterbese”.