di Benedetta Tintillini
Aria nuova a Civitella del Lago, dove sono state recentemente rinnovate le cariche dell’Associazione Culturale Ovo Pinto. La nuova squadra è composta dalla Presidente Barbara Bilancioni, Vice Presidente Sergio Trippini, Segretario Agnese Fattorini, consiglieri Ilaria Civili, Matteo Massaccesi, Veronica Mancini, Gloria Mecarelli.
L’Associazione Culturale Ovo Pinto è stata fondata nel 1982 e dal 2005 ha aperto, sempre a Civitella del Lago, il Museo dell’Ovo Pinto: un luogo unico nel suo genere, che ospita al suo interno una enorme quantità di uova decorate con le tecniche più svariate, tutte provenienti dal Concorso dell’Ovo Pinto che ogni anno premia, a discrezione di una giuria esterna appositamente nominata, i pezzi più interessanti per tecnica ed inventiva.
Anche quest’anno il Concorso dell’Ovo Pinto, che gode del patrocinio del Comune di Baschi, invita grandi e piccini a lasciarsi coinvolgere dalla poesia di una tradizione antica, quella di colorare le uova in occasione della Pasqua, e dare libero sfogo alla fantasia; l’importante è che siano utilizzate uova vere, non importa di quale animale.
Chi volesse partecipare al Concorso 2019, giunto alla 31° edizione, ha tempo per iscriversi fino al prossimo 24 Marzo 2019 per poi presentare la propria opera entro il 17 Aprile. Il regolamento completo è consultabile sul sito dell’Associazione.
Main sponsor del Concorso Ovo Pinto è (e non poteva essere altrimenti) Liberovo, una bella realtà umbra che produce uova rigorosamente biologiche da galline allevate in libertà. Una attività economica a gestione familiare che dimostra di essere integrata nel suo territorio e coinvolta in modo diretto e fattivo nella sua promozione culturale.
Il nuovo consiglio direttivo ha, subito dopo l’insediamento, voluto dare un segno della propria volontà di rinnovamento delle attività al fine di promuovere il museo, il borgo e le tradizioni ad essi collegate; è in dirittura di arrivo il restyling dell’allestimento del museo, curato dal direttore artistico Marta Fossati, che ha reso più organica la fruizione delle opere, al quale seguirà una sistemazione più ricca ed attraente del bookshop del Museo stesso.