L’11 marzo 2021 ha subito un’operazione al seno, il 19 marzo 2023 ha corso la sua prima maratona, quella della vita. Solo dopo due anni la marscianese Claudia Maggiurana ha scommesso su se stessa e ha vinto. Ha portato a termine la 28esima edizione della Maratona di Roma, la corsa podistica internazionale (42,195 km) che si è disputata domenica scorsa a Roma, con il tempo di 4h 49’30″16 e con i colori dell’Atletica Capanne Pro Loco Athletic Team. Un’esperienza unica per chi, prima di otto mesi fa, non aveva nemmeno cominciato a correre.
“Dopo l’operazione – racconta Claudia – ho iniziato a riprendere possesso del mio corpo insieme alla chemioterapia, che ho cominciato il 5 maggio 2021. Allo stesso tempo ho iniziato a correre da autodidatta. Poi, a fine luglio del 2022, ho chiesto a Sauro Mencaroni dell’Atletica Capanne di allenarmi per la maratona partendo da zero. Da allora ho corso tutti i giorni. Ho partecipato a gare che andavano dai 5 ai 15 km, ho preso parte a 3 mezze maratone, fatto tanti allunghi, ripetute ed un viaggio nel mondo dell’atletica e del podista”.
“Sono partita da zero – sottolinea Claudia – e sono arrivata a correre 42,195 km, con sacrificio e buona volontà. Ho seguito un’alimentazione naturale, un’adeguata preparazione atletica che mi ha permesso di affrontare al meglio il tutto, anche grazie alle lezioni di pilates che mi hanno sviluppato l’elasticità dei muscoli. Ma non solo, ho sviluppato anche una giusta preparazione mentale che mi ha dato quella forza interiore per affrontare quest’impresa. L’ultima volta che sono scesa a Roma era per la televisione, per registrare un programma ed ero in attesa del referto dell’esame istologico. A distanza di poco tempo sono tornata a Roma ma per correre 42, 195 km con il trionfo di averli corsi tutti, uno dietro l’altro, orgogliosa del percorso fatto e portando la mia vittoria personale e la mia testimonianza”.
E le emozioni vissute domenica scorsa, lungo le strade di Roma, sono state tante. “Per me – racconta ancora – è stato come correre la maratona della vita, scrivere una storia, portare un messaggio, ricostruire la propria vita, crescere, vedere le cose con altri occhi. Ci sono riuscita grazie al supporto e all’energia che mi hanno trasmesso le persone care, gli amici e non solo, che hanno voluto aiutarmi con il sostegno e il pensiero. Sono stati 42 km costruiti sulla felicità della vita, su ciò che mi ha permesso di indossare le scarpette ed imparare a correre. Ho affrontato un uragano dal nome ‘tumore’ ed oggi posso dire di avere spiegato le ali in questa lunga corsa e di avere attraversato la tempesta e portato la mia testimonianza. Infatti, il top che ho usato non era altro che il reggiseno post operatorio, che ho trasformato in una speciale divisa tutta fashion per Roma 2023 portando tutti i colori e non solo. Ogni passo, ogni istante vissuto su quelle strade mi ha portato a pensare come la forza che abbiamo dentro sia qualcosa di unico, che ti permette di realizzare qualunque sogno. Ho percorso tutti i 42 km tra lacrime e sorrisi, gioie e dolori ma alla fine ce l’ho fatta: ho tagliato il traguardo! Ringrazio Emanuele Rubeca per la foto che mi ha immortalato in quello straordinario momento, il mio super coach Sauro Mencaroni e l’Atletica Capanne per avermi permesso tutto questo. Ancora oggi – conclude Claudia Maggiurana – mi sembra di aver fatto un sogno bellissimo”.
Dopo la sua esperienza di malattia Claudia ha deciso di fare di più. Circa un anno fa, precisamente l’8 marzo 2022, ha fondato l’associazione “Vivo a Colori”, per sostenere le attività della Breast Unit dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia e supportare il percorso di chi, nel corso della vita, si è trovata ad affrontare la malattia che, nel suo genere, è ancora oggi la più frequente nel sesso femminile nonché sensibilizzare l’aspetto preventivo della patologia: il tumore alla mammella. A breve l’associazione effettuerà la sua prima donazione. Sta ultimando la raccolta fondi per acquistare un presidio elettromedicale, una modernissima apparecchiatura per il tatuaggio medicale. Si tratta di un dispositivo tecnologico con touch screen collegato ad un manipolo che è in grado di eseguire diversi tipi di trattamenti tra cui la ricostruzione non chirurgica dell’areola mammaria e del capezzolo, in modo da ridisegnare in maniera quanto più possibile simile al passato il seno operato.