Ormai è ufficiale: Claudio Ranieri, attuale allenatore del Leicester City in Premier League, sarà insignito della Laurea Honoris Causa in Scienze e Tecniche dello Sport da parte dell’Università di Perugia.
Romano, 65 anni, ex difensore, Claudio Ranieri ha riportato nella piccola cittadina inglese, da quest’anno, la fede nei miracoli e l’amore per la riscoperta delle proprie radici romane e latine; la città di Leicester, di chiare origini romane, si chiamava infatti Ratae Coritanorum, ed ora (miracoli del calcio) i legami con Roma si sono ancor più intensificati, grazie all’incredibile ascesa del Leicester City ad opera del tecnico italiano.
Due docenti dell’Università di Perugia, e precisamente i professori Guglielmo Sorci e Leonella Pasqualini, Presidenti rispettivamente del CdS in Scienze Motorie e Sportive e in Scienze e Tecniche dello Sport e delle Attività Motorie Preventive e Adattate, hanno formulato la proposta, che ha avuto esito favorevole, del conferimento della Laurea Honoris Causa a Claudio Ranieri con la seguente motivazione, che riporto integralmente, alla quale non credo altro ci sia da aggiungere:
La squadra del Leicester all’inizio del campionato inglese sperava in una salvezza tranquilla, e le probabilità che potesse conquistare il primo posto erano date dagli scommettitori 5.000 a 1. L’uomo che è andato oltre le barriere del probabile è un italiano di 65 anni, di nome Claudio Ranieri, arrivato nella città inglese di poco meno di 300 mila abitanti a campionato iniziato ed incoronato ora come ‘King Claudio’. Il Leicester prima d’ora non aveva mai vinto la Premier ed ora il sindaco vuole intitolargli una via in città, la gente scandisce il suo nome in un coro sulle note di “Volare”.
Quello che ci ha mosso a individuare il tecnico italiano come possibile candidato a ricevere la laurea magistrale Honoris causa in Scienze e Tecniche dello Sport è l’aver appreso qual è stato il suo approccio con un ambiente sportivo e con un gruppo di giocatori che nessuno, fino al suo arrivo, pensava potessero ottenere un così brillante risultato.
Ranieri ha mescolato sapientemente approccio umano e introduzione ‘soft’ di principi scientifici negli allenamenti e nella preparazione atletica, riservando, tra l’altro, una particolare attenzione agli aspetti nutrizionali. Ha fatto per questo costruire una sala ristorante nello stadio, per poter pranzare con la squadra prima della partita, introducendo nella dieta dei suoi giocatori quei principi nutrizionali che costituiscono una delle basi dei successi prestativi di atleti che praticano una disciplina agonistica di alto livello.
Approccio umano, approccio tecnico, principi sani dentro e fuori dal campo; tutti elementi a cui ogni buon ‘educatore’ sportivo dovrebbe far riferimento per ottenere risultati. “Penso che la nostra storia sia importante per il calcio. Dà speranza a tutti i giovani giocatori che non sono considerati abbastanza bravi”, ha scritto Ranieri in una lettera ai suoi tifosi, spiegando che “per arrivare non servono né un nome né un contratto: serve tenere aperti cuore e mente, serve una batteria piena e correre liberi”.
In una società, come quella in cui viviamo, che enfatizza quotidianamente ed assume come propri i valori, o meglio i disvalori, della competizione esasperata, della massima prestazione, della fama e dei risultati ottenuti a qualunque prezzo anche, e soprattutto, attraverso il mancato rispetto delle regole, crediamo sia importante riconoscere, affermare e promuovere, in particolar modo nei giovani, un’etica dello sport basata su “sani” principi.
Ranieri, anche prima della bella avventura in terra inglese, era considerato un gentleman del calcio, uomo di sani principi e di grande correttezza etica e, soprattutto, sportiva. Un vero e proprio ‘educatore’, che dello sport riesce a trasmettere un’immagine sana, pulita e comunque avvincente. I valori etici della correttezza, del fair play e del rispetto delle regole, insieme allo spirito e l’impegno nell’affrontare le sfide, investendo e scommettendo sui giovani, hanno da sempre contraddistinto la sua vita professionale.
Inoltre, compiendo questa impresa, ha riportato lo sport al suo valore epico originario e sostanziale, in cui la vittoria è possibile in quanto intrecciata al valore etico, radicando così l’impresa stessa nell’immaginario di tutti.
Come Docenti siamo tenuti a favorire azioni e iniziative volte a diffondere una rinnovata cultura sportiva nella piena consapevolezza e condivisione delle sue finalità educative, formative e sociali. Finalità che, vorremmo ricordare, rientrano integralmente tra gli obiettivi dei Corsi di Laurea in Scienze Motorie e Sportive e in Scienze e Tecniche dello Sport e delle Attività Motorie Preventive e Adattate del nostro Ateneo, che da molti anni formano professionisti dotati di conoscenze avanzate nel campo delle attività sportive di elevato livello, fornendo una solida preparazione in grado di favorire l’inserimento dei Laureati nel mondo del lavoro.
L’attribuzione di una Laurea Honoris causa a Claudio Ranieri vuole essere un riconoscimento della nostra Università ad un uomo che si è distinto per il rigore morale, la coerenza e l’impegno, sul piano professionale, sociale e sportivo, e nella promozione, il rispetto e la diffusione dei valori fondamentali dell’etica nello sport.
di Benedetta Tintillini