Con un battito di ciglia, realizzato da Libero Produzioni in collaborazione con Rai Documentari, è un docufilm che racconta come, nonostante la SLA, persone come Julius, Pippo, Laura e Luigi, che vivono prigioniere nel proprio corpo, siano dotate di un’eccezionale sensibilità e voglia di vivere e riescano a trasmettere i propri sentimenti e i propri pensieri. Queste persone dimostrano un grande desiderio di comunicare con il mondo e di offrire segni di speranza a tutta l’umanità.
Con un battito di ciglia non è solo un racconto che parla di SLA, ma un viaggio che fa riflettere anche sulla nostra vita, su quanto sia importante esprimersi e comunicare con gli altri, per rimanere vivi e presenti. È una storia che si rivolge a tutti perché parla di fragilità e di malattia, ma soprattutto di rapporti umani e di relazioni.
Le persone malate di SLA non hanno modo di interagire con le stesse modalità e tempistiche di una persona che non ha questo tipo di disabilità, i loro tempi di risposta sono purtroppo inevitabilmente lunghi e soprattutto possono comunicare con noi solo attraverso il movimento degli occhi, una tastiera e una voce elettronica. Nel docufilm, le testimonianze dei quattro protagonisti sono state raccolte attraverso delle domande personali che gli autori hanno inviato loro nella fase di scrittura. Le risposte a queste domande sono state poi lette da una persona scelta dagli stessi protagonisti (la moglie, il compagno, una figlia, la sorella) durante l’incontro con Drusilla Foer. Un incontro ambientato nei giardini di una villa storica all’interno dello splendido parco di Monza, dove a un elegante tavolo, Drusilla Foer ci accompagna in un fortissimo scambio di sentimenti, ricordi ed emozioni con i suoi ospiti: i familiari dei protagonisti.
Così Drusilla Foer ha commentato la sua partecipazione al docufilm: “L’incontro con l’altro è un luogo che genera uno dei sentimenti più nobili: la comprensione. Questa esperienza ha mutato il mio sguardo alla vita. E al coraggio che tutti dobbiamo alla vita che ci è data. Sono grata di averla vissuta perché mi ha fatto comprendere, di più e più in profondità”.
I quattro protagonisti delle storie Julius, Pippo, Laura e Luigi scrivono articoli con le loro riflessioni per il giornale de La Meridiana “ScriverEsistere” e hanno scritto libri dove raccontano aspetti della propria vita e considerazioni personali. Per ciascuno di loro un attore o un’attrice hanno letto e interpretato i loro pensieri: Aldo Baglio per Pippo, Francesca Cavallin per Laura, Antonio Ornano per Julius e Gianluca Ratti per Luigi.
Nel docufilm, tra le testimonianze di amici e familiari, ci sarà anche la partecipazione speciale di Mario Calabresi, giornalista e scrittore, che in questi anni ha avuto modo di conoscere questa realtà, stringendo un forte legame con Laura Tangorra, una dei protagonisti.
Riccardo Ardusso, Rebecca Mazzola, Simone Pisconti, Filippo Polli sono i ballerini che hanno accompagnato le letture dei pensieri dei protagonisti. Le coreografie sono di Ornella Sberna.
Per Andrea Frassoni, autore insieme a Marco Falorni che ne ha curato la regia: “Secondo noi chi ha la fortuna di fare questo lavoro, chi produce contenuti, ha la responsabilità di comunicare e affrontare anche temi legati alla fragilità, sperimentando modalità narrative che possano uscire dai consueti cliché televisivi. Grazie a Rai Documentari e alla Cooperativa La Meridiana abbiamo avuto la possibilità, come accaduto per il precedente docufilm La Memoria delle Emozioni, di raccontare le storie di persone colpite dalla SLA, delle loro famiglie e delle loro emozioni, sentimenti in cui tutti possono riconoscersi e ritrovare un pezzo della propria vita.”
Il docufilm Con un battito di ciglia ha ricevuto il patrocinio di AISLA, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica.