Grande musica a Foligno con lo storico Quartetto d’Archi del Teatro San Carlo di Napoli. Un coinvolgente concerto-racconto dedicato a Verdi con drammaturgia di Sandro Cappelletto su commissione degli Amici della Musica di Foligno. Una prima assoluta che intreccia parole e musica e che oggi come allora affida al Quartetto del San Carlo l’unica musica mai composta per quartetto dal compositore di Busseto.
“L’ho fatto eseguire una sera senza dargli la minima importanza e senza fare invito di sorta. Erano presenti soltanto sette o otto persone solite a venire da me. Se il quartetto sia bello o brutto non so… So però che è un quartetto”. Ecco, proprio da qui, da queste parole di Verdi, è nato il prossimo appuntamento degli Amici della Musica di Foligno.
In programma domenica 15 ottobre alle 17, il concerto-racconto “Sia bello o brutto non so” sarà accolto nella preziosità barocca dell’Oratorio del Crocifisso per una prima esecuzione assoluta affidata a Sandro Cappelletto – drammaturgia e narrazione – e al celebre Quartetto d’Archi del Teatro di San Carlo con i violini di Cecilia Laca e Luigi Buonuomo, Antonio Bossone viola, Luca Signorini violoncello.
Un pomeriggio tutto dedicato alla musica di Verdi, con il primo ed ultimo Quartetto mai scritto dal compositore di Busseto, quello in Mi Minore a cui seguirà nella seconda parte la Parafrasi su Luisa Miller, opera di Emanuele Muzio, suo allievo, che del lavoro verdiano Luisa Miller fece una trascrizione per quartetto d’archi.
Nato su commissione dell’Associazione musicale folignate in collaborazione con la storica Fondazione Teatro di San Carlo, l’evento intreccerà musica e parole in una narrazione decisa a svelare scena e retroscena del Verdi alle prese con la composizione dell’unico suo Quartetto per archi che proprio come allora sarà affidato nel concerto folignaye alle prime parti dell’attuale Orchestra del Teatro di San Carlo.
E si scoprirà, dal contrappunto narrativo, come sempre brillante e intelligente di Sandro Cappelletto, che il dilemma del compositore era “Scriverlo o non scriverlo? Affrontare il terreno minato del Quartetto d’archi, e confrontarsi con l’impressionante serie di capolavori scritti per questa formazione da Mozart, Haydn, Beethoven, Schubert…, oppure restare prudente, evitare il confronto e tacere?” Un dubbio che durerà a lungo e che solo alla soglia dei sessanta anni Verdi scioglierà. Nasce allora il Quartetto, potentemente melodrammatico come se i quattro strumenti fossero i protagonisti di una sua opera, ma insieme saggio e scherzoso, luminoso e ombroso, trascinante e cantabile.
Accanto a Verdi, Emanuele Muzio, l’allievo diventato l’amico fidatissimo, cresciuto come lui a Busseto. Muzio accetta di buon grado il ruolo di collaboratore e consigliere del Maestro, di cui spesso dirige le opere. Quale fosse il suo talento compositivo, lo dimostra la trascrizione per quartetto della Luisa Miller che il concerto propone. Emanuele Muzio: il figlio di un calzolaio, nato a due passi da Busseto, la patria di Verdi, e diventato prima suo allievo, poi suo assistente, direttore di molte sue opere. L’ unico allievo, perchè Verdi tanta pazienza di insegnare non l’aveva.
Per i biglietti è già attiva prevendita online – www.amicimusicafoligno.it -, oppure presso la sede dell’Associazione Palazzo Candiotti Largo Frezzi nei giorni martedì e giovedì dalle 10.30 alle 12.30. Il giorno del concerto all’Auditorium San Domenico dalle ore 16.