“Servono interventi tesi a rilanciare i consumi, sensibilizzando i circuiti Horeca e Grande Distribuzione al fine di privilegiare i prodotti regionali, con politiche di incentivo-disincentivo”. È solo la prima richiesta di Confagricoltura Umbria rivolta al mondo della distribuzione e ai consumatori per sostenere la produzione dell’olio di oliva umbro.
Il presidente di Confagricoltura Umbria Fabio Rossi e il presidente della sezione olivicola Marco Viola segnalano che la chiusura delle attività di ristorazione di questi ultimi mesi ha interrotto le vendite delle piccole e medie imprese che avevano puntato su questo specifico settore.
Oltre a riprendere i progetti di promozione al consumo, per Confagricoltura Umbria occorre anche accelerare la messa a punto del bando di filiera olivicola (gli incontri tecnici convocati dall’assessorato regionale all’agricoltura prenderanno il via martedì 1 settembre). La proposta è quella di seguire una linea di indirizzo che parte, sottolinea Viola, “dal finanziamento di impianti olivicoli di nuova generazione con cultivar locali e i loro semenzali”.
Per Viola infatti “è importante prendere in considerazione l’opportunità di utilizzare cultivar adeguate all’allevamento ad alta densità con bassa suscettibilità alla xilella che derivano dalle principali varietà utilizzate in Umbria. Si ritiene comunque di fondamentale importanza il tema della sostenibilità ambientale che deve salvaguardare l’unicità del territorio umbro sia dal punto di vista morfologico che di sfruttamento delle risorse naturali”.
“Non è utile, prosegue, che sia la Regione Umbria a scegliere la tecnica di allevamento ma deve rimanere una scelta aziendale basata su condizioni ambientali, diversificazione varietale, scelte organizzative e sostenibilità economica”. Confagricoltura propone inoltre di conferire una premialità a quelle imprese che in forma diretta o associata accanto al nuovo oliveto si impegnano alla manutenzione di corrispondenti superfici di oliveti tradizionali e quindi incentivando il mantenimento del paesaggio. “In questa fase è prioritario contribuire alla realizzazione di oliveti e successivamente si potranno selezionare altri interventi sulla filiera” afferma ancora il presidente della sezione olivicola.
Secondo il presidente di Confagricoltura Umbria Rossi “è importante che venga rivisto il R.R. 8 del 8/8/2019, che sotto il titolo di ‘salvaguardia della risorsa idrica’ di fatto cristallizza la situazione e vieta in larga parte del territorio regionale di realizzare invasi o pozzi per irrigare arboreti (oliveti, noccioleti, vigneti) ma che nello specifico scoraggia la realizzazione di nuovi oliveti in quanto la disponibilità di acqua è essenziale per garantire una continuità di adeguate produzioni”.
Non poteva mancare sul tavolo anche la questione Consorzio di Tutela. “Perso il riconoscimento per una strategia tesa a non disporre di un ‘soggetto Terzo’ che ha il compito della promozione e della vigilanza, spiega Viola, il Consorzio non svolge più nessuna funzione, nonostante i tanti tentativi di trovare un accordo nel settore per assicurarne lo svolgimento delle attività. Solo un forte intervento politico può generare un’inversione di tendenza, pertanto serve una riflessione e scelta politica che indirizzi tutta la filiera olivicola”.
In Umbria è in corso un progetto (M.16.2 PSR) finalizzato per mettere a punto un sistema analitico di tracciabilità isotopica. “Certamente è un tema destinato a generare tensioni nella filiera – osserva Fabio Rossi – ma è uno strumento che dovrebbe trovare una sua valorizzazione anche se su base volontaria (se non inserito in una modifica del disciplinare) aumentando le certezze e la trasparenza verso il consumatore”.
Effettivamente il disciplinare della Dop Umbria risulta non più adeguato a quelle che sono le condizioni attuali e quindi necessita di una revisione ed aggiornamento. Accanto al tema storico del superamento delle sottozone, per Confagricoltura Umbria “l’adeguamento di alcuni parametri chimici ed organolettici che a volte generano delle problematiche hanno necessità di una revisione. Molto qualificante sarebbe l’introduzione dell’analisi degli isotopi per garantire la tracciabilità lungo la filiera e potenziare le informazioni al consumatore”.
Anche l’associazione olivicola Assoprol Umbria per la parte tecnica, interviene attraverso la voce della dott.ssa Angela Canale a sostegno delle riflessioni in materia di Confagricoltura: “In questi ultimi anni stiamo assistendo ad un cambiamento dei cicli biologici dell’olivo, condizionati soprattutto del mancato freddo invernale. Quest’anno abbiamo avuto in Umbria una fioritura anticipata di circa un mese rispetto a quella del 2019. In effetti alla fine del mese di aprile erano presenti le prime mignole pronte all’antesi, che grazie ad una buona allegagione, ci fanno ben sperare per un proficuo raccolto in tutta la regione. Le alte temperature delle ultime settimane hanno tenuto sotto controllo l’infestazione della Mosca delle olive, che al momento non ha condizionato la qualità delle stesse, la quali si presentano sane e nella fase d’ingrossamento della polpa. Grazie alle ultime piogge stiamo superando anche gli stress idrici, tipici di questo periodo. Purtroppo alcune grandinate estive, in aree circoscritte, hanno causato pesanti danni alle aziende colpite che vedono pregiudicato parte del raccolto. Nel caso specifico riscontriamo danni alle olive caratterizzati dalla caduta delle stesse e in alcuni casi presentano cicatrici in fase di suberificazione. Ci prepariamo a superare l’ultimo mese prima della raccolta, attraverso un attento monitoraggio della Bactrocera, dove le escursioni termiche giornaliere favoriranno la formazione dei fenoli nelle drupe”.