Cotarella: una realtà che unisce tradizione e famiglia

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Natale vuol dire amore, e quale momento migliore per parlare di Famiglia Cotarella! Un’azienda che unisce alla perfezione tradizione e famiglia. Fatti e non solo parole. Noi per gli altri.
Da giornalista invitata a conoscere Famiglia Cotarella mi trovo davanti a tre differenti realtà: Intrecci, Cantina Famiglia Cotarella, Fondazione Cotarella, ma andiamo per gradi.

Enrica Cotarella mi accoglie a Castiglione in Teverina (provincia di Viterbo) dove ha sede Intrecci, la Scuola di Alta formazione che nasce da In-tre-cci ovvero “ Le tre C”: le sorelle Cotarella. Non è una trovata di marketing! Dominga, Marta e Enrica sono figlie di 2 fratelli che hanno vissuto sempre insieme nella stessa casa, crescendo le loro figlie come sorelle.

Nel 2017 Dominga, la sorella più grande che si occupa della parte commerciale dell’azienda, si rese conto che c’era un gap molto importante tra la sala e la cucina, ovvero, a fronte di tanti giovani che volevano diventare grandi chef sull’onda di molti programmi di cucina in sala c’era poca presenza di personale qualificato.

“Da qui l’idea di una scuola di alta formazione per personale di sala – mi spiega Enrica Cotarella –  dove curare portamento, conoscenza delle lingue, modo di porsi, conoscenza dei vini e dei piatti. Nasce nel 2014 l’accademia di sala “Intrecci” (nel 2018 il primo corso), con 19 studenti che per un anno vivono in formula campus, durante 6 mesi studiano, rigorosamente da insegnanti che lavorano nel settore, e altri 6 mesi vanno a fare una esperienza all’estero nei ristoranti stellati di tutto il mondo.

La struttura che ospita la scuola è stata un dono del caso, perché la fortuna aiuta gli audaci: le storiche cantine dei conti Vaselli, ristrutturate dal comune di Castiglione in Teverina con fondi europei, diventano la sede della scuolae ospitano anche il Museo del Vino, il più antico d’Europa.

C’è sempre un filo che conduce la nostra azione – ci spiega Enrica – i conti Vaselli, a cavallo tra due guerre, decidono di investire nell’ “Est! Est!! Est!!!” e nell’Orvieto classico e, nei primi anni ‘70, i genitori di Dominga vissero nella casa qui a fianco. Dovevamo tornare qui a Castiglione in Teverina quindi con l’accademia Intrecci”.

Ci spostiamo di pochi chilometri e si torna in Umbria, a Montecchio, la Cantina Cotarella ci accoglie tra le vigne dell’azienda, con uno splendido spazio dedicato alla Fattoria didattica “Tellus”, un luogo «magico» ed inclusivo dove il legame animale/bambino diventa parte del sentirsi in famiglia.

La cantina è una struttura moderna, bella e accogliente, all’ingresso un salone con una vetrata sui filari di vite, semplici, ben curati, simmetrici, equidistanti che portano lo sguardo all’infinito dove l’orizzonte si unisce al cielo, come nella perfetta armonia di un quadro d’autore. Addentrandosi tra le botti di legno l’odore del vino si fa importante e, illuminata, alla sinistra della scala, “la vite madre” da dove tutto inizia. C’è sempre un inizino come c’è sempre una fine, è il ciclo della vita, il segreto è passare il testimon,  Antonio e Domenico Cotarella ci sono riusciti con tre donne, tre figlie, ognuna con il proprio ruolo, gestiscono con amore l’azienda.. lo stesso amore per cui nasce Fondazione Cotarella per “rendere il mondo un posto migliore”, come? Dando vita a progetti che permettano a giovani e famiglie di riconciliarsi con la natura, apprezzarla, amarla e rispettarla.

Il mio tour finisce qui, con una pranzo in famiglia dove la cuoca ha visto crescere Enrica, l’ha aiutata ad organizzare il suo matrimonio….in FAMIGLIA…sempre in famiglia. Il luogo adatto per augurare Buon Natale.

Donatella Binaglia

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