Venerdì 10 maggio, alle ore 18:00, presso il Centro Socio Culturale “San Francesco” di Umbertide si parlerà della cucina del quinto quarto, allo scopo di mantenere vive le tradizioni della cucina contadina e, allo stesso tempo, evitare gli sprechi di cibo.
“Digiune, coratella, coda, cianchi, rognoni, fegato, milza, lingua, cuore, animelle, testicióle…” quanti sono i prodotti derivati dalla macellazione che hanno visto diminuito, nel tempo, l’interesse degli acquirenti? La maggior parte di questi possono vantare delle caratteristiche al palato di primo piano ed offrono la possibilità di preparare pietanze straordinarie a basso costo, che spezzerebbero la monotonia di menù troppo legati all’uso di carni di prima scelta, più costose e meno versatili. L’uso delle frattaglie e delle parti meno pregiate della carne, ha contribuito
in maniera importante al mutamento dell’arte culinaria e, non a caso, anche i grandi cuochi abbiano utilizzato questi prodotti per realizzare piatti di alto pregio che li hanno spediti nell’olimpo della cucina.
Ma è alle donne di casa, ai cuochi delle piccole trattorie ed ai pochi macellai che propongono ancora i prodotti del “quinto quarto”, che si chiede di mantenere vive queste antiche e sane tradizioni.
L’incontro fa parte di una serie di “Appuntamenti con la nostra cucina”, lo modererà Adriano Bottaccioli, con interventi da parte dei rappresenti dell’amministrazione del Comune di Umbertide, nel ruolo di ente promotore dell’iniziativa.
Un’altro tema che si toccherà sarà l’uso degli avanzi in cucina e cioè “Evitare gli sprechi: le pratiche virtuose della cucina casalinga”. Tema che dire attuale è superfluo, considerando l’ingente quantità di cibo che, quotidianamente, viene sprecato e finisce nella spazzatura creando un danno che si ripercuote esclusivamente su di noi.
Credits: immagine Aristocampo