Dalai Nuur – Suggestioni d’Oriente ha concluso il suo tour 2017 in un gremito Teatro Lyrick ad Assisi lo scorso 3 gennaio.
L’indiscutibile fascino che l’Oriente esercita con la sua millenaria cultura è noto da sempre, e lo spettacolo offerto dalla compagnia dei 25 ballerini di Dalai Nuur non ha certo deluso le aspettative.
Cinquecento costumi, luci, musiche e la perfezione dei gesti hanno offerto un’esperienza immersiva che ha permesso agli spettatori di intraprendere un viaggio tra popoli, tradizioni, leggende e culture tanto lontane.
Leggiadria di corpi eterei che si librano quasi senza peso come i grandi veli ed i ventagli mossi da gesti sapienti, compongono coreografie poetiche e struggenti, contrappunto alla potenza ed alla forza dei ballerini che richiamano posture e movimenti wushu, ovvero delle arti marziali patrimonio ed eredità della cultura e della tradizione del popolo cinese.
Si viaggia con la mente e con il cuore, tra il Giappone delle Geishe e la Mongolia dei cavalieri, dalla Thailandia alla Corea, passando per l’India e Bali, ammaliati dai ricchi costumi con broccati e gemme, dai gesti composti e sinuosi, dalla poesia delle ombre cinesi.
Leggende millenarie vengono narrate attraverso gesti misurati, come quella evocata nella danza del Pavone, animale che fu punito dal Grande Spirito per il suo narcisismo, e che da quel momento fu costretto a creare il bene nel mondo, protetto dalla divinità della compassione Guan Yin.
La dea della misericordia è anche il soggetto di una delle più suggestive e delle più attese coreografie proposte, ovvero la Danza del Bodhisattva dalle mille braccia, che rievoca la popolare storia buddista della “Dea della Misericordia dalle mille braccia”, una principessa del regno Dai dell’antica Cina, che si sacrificò per salvare il padre e infine si trasformò nella Dea della Misericordia dalle mille braccia, personificazione dello spirito benevolo.
Grazia ed energia, bravura e perfezione, coreografie impeccabili e costumi ricchissimi sono la ricetta per affascinare il pubblico entusiasta per uno spettacolo fuori dal tempo.
Giulio Pocecco