De André che canta De André è un evento-appuntamento che regala sempre grandi emozioni. Per la storia musicale e artistica che accomuna un padre, che ha segnato con il suo marchio inconfondibile la canzone d’autore italiana, e un figlio che sta seguendo le sue orme con grande talento e professionalità.
Cristiano De André con il tour “Storia di un impiegato” porterà anche al Teatro Lyrick di Assisi, martedì 14 maggio alle ore 21, il concept album di Faber riarrangiato in chiave rock. La tappa umbra è organizzata dall’Associazione Moon in June che con una serie di concerti (di recente si è svolto a Perugia il live di Massimo Zamboni) si avvicina così al festival Moon in June all’Isola Polvese (21-23 giugno).
Il tour “Storia di un impiegato”, ispirato al celebre concept album di Faber, torna così a smuovere le coscienze a 50 anni dalle rivolte sociali del 1968 e a vent’anni dalla scomparsa del suo autore. Il tour, iniziato a novembre 2018, sta ricevendo ottimo riscontro da parte di pubblico e critica, registrando sold out nei teatri d’Italia. Al tour si è aggiunto quindi anche il concerto di Assisi visto che a grande richiesta il concerto continuerà con nuove date anche in estate.
In “Cristiano De André – Storia di un Impiegato” lo storico disco, arrangiato come una vera e propria opera rock, è affiancato da altri celebri brani di repertorio come “Fiume Sand Creek” e “Don Raffaè”, che hanno affrontato il tema della lotta per i diritti, e altre perle, come “Il pescatore”, contenute nei progetti discografici di grande successo “De André canta De André – Vol. 1, 2 e 3″.
Cristiano De André sul palco è accompagnato da Osvaldo Di Dio, Davide Pezzin, Davide Devito e Riccardo Di Paola. Il tour è prodotto e organizzato da Intersuoni Srl, divisione Booking & Management Unit.
Cristiano De André, unico vero erede del patrimonio musicale deandreiano, ha attinto dall’immenso repertorio di Fabrizio rileggendo il disco del 1973 sempre più attuale, un concept album sugli anni di piombo e sulla speranza di costruire un mondo migliore. “Storia di un impiegato” racconta infatti il gesto di un impiegato degli anni ’70, animato dal ricordo della rivolta collettiva del Maggio francese del 1968. Il Sessantotto non fu tanto una rivoluzione politica, quanto sociale e culturale: anni di “lotta dura, senza paura”, come recitava uno dei tanti slogan, ma anche uno spartiacque tra passato e futuro.