Umbria, sono 5.286 le Società escluse dal decreto “Chiudi Italia”

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Sono 5.286 le società di capitali umbre (SpA, Srl e Cooperative) che rientrano nel nuovo decreto anti coronavirus “Chiudi Italia” dove sono indicati i settori ATECO che sfuggono al principio del “chiudere tutto”.
Lo studio è stato condotto da ACACIA Group che, attraverso l’Osservatorio delle Imprese, ha messo sotto la lente i “numeri” delle Società di Capitali della nostra regione.

Il raggruppamento evidenziato sviluppa un fatturato aggregato di oltre 12 miliardi di Euro e impiega 52.096 addetti, il 74,06% delle 5.286 Società ha sede legale nella Provincia di Perugia e il restante 25,94% nella Provincia di Terni. (Fonte dati AcaciaCompany.it)

Le città con più concentrazione di imprese

CITTA’N° Aziende%
Perugia130124,61%
Terni82215,55%
Foligno3436,49%
Città di Castello2685,07%
Spoleto1963,71%
Corciano1703,22%
Assisi1582,99%
Gubbio1582,99%
Bastia Umbra1472,78%
Narni1432,71%
Orvieto1272,40%
Todi1072,02%

Per quanto concerne il volume di affari, la fascia predominante è popolata dalle Società con un fatturato inferiore al milione di euro (77,22%), seguita con netto distacco da quella 2-20 Milioni Euro (10,16%).

La suddivisione delle imprese per fascia di fatturato

FASCIA FATTURATON° Aziende%
OLTRE 100 Milioni di Euro120,23%
50-100 Milioni di Euro230,44%
10-50 Milioni di Euro1432,71%
2-10 Milioni di Euro53710,16%
1-2 Milioni di Euro4899,25%
MENO DI 1 Milioni di Euro408277,22%

Analizzando invece il numero addetti per azienda si evidenziano 75 grandi aziende con un organico superiore ai 100 dipendenti (1,44% delle 5.286 Società), la fascia centrale di 2.781 PMI con organico tra i 2 e 100 dipendenti, e la fascia delle microimprese che occupa il 45,97% del totale.

La suddivisione delle imprese per numero addetti

FASCIA ADDETTIN° Aziende%
OLTRE 500110,21%
DA 100 a 500641,21%
DA 50 A 100871,65%
DA 10 A 5089716,97%
DA 2 A 10179734,00%
0-1243045,97%

E’ difficile dire cosa ci aspetta e fare previsioni senza margine di errore. Quotidianamente, e ancor più in queste lunghe giornate, – conclude Francesco Pace, Founder di ACACIA Group – mi confronto con imprenditori e professionisti, che sottolineano la priorità assoluta  di risolvere l’emergenza sanitaria. Senza dimenticare che l’Umbria proviene da anni difficili e speriamo non subisca ripercussioni peggiori rispetto al panorama nazionale. Quali saranno le conseguenze economiche lo sapremo più avanti, quando avremo modo di analizzare i numeri reali. Aspettiamoci certamente un nuovo modello economico… da dopoguerra”.

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