Su una collina di un antico mare, da dove Orvieto si scorge con il suo inconfondibile profilo, sorge la tenuta di Decugnano dei Barbi, il sogno che Claudio Barbi ha voluto realizzare negli anni ’70 lasciando la sua terra di origine ed investendo in una realtà allora lasciata all’abbandono.
L’amore per le cose fatte per bene ha fatto il resto, Enzo porta avanti con successo e con entusiasmo l’attività intrapresa dal papà producendo vini dalla forte personalità, distintivi di una produzione dove natura e uomo riescono ad offrire un prodotto di eccellenza.
La favorevole posizione, su di una collina formata da sabbia sedimentata e compattata, eredità di un antico mare, dove è possibile rinvenire conchiglie che tornano alla luce dalla notte dei tempi, permette ai vini di Decugnano di sfoggiare sentori, in Umbria, più unici che rari: profumi di iodio e salsedine che i palati più fini possono intercettare, soprattutto nell’Orvieto Superiore Mare Antico debitamente invecchiato.
Ma Decugnano è anche la cantina dei record: è stata infatti la prima cantina a produrre un metodo Classico nel 1978 e la prima Muffa Nobile nel 1981. Una produzione, quest’ultima, per la quale Decugnano dei Barbi ha fatto da apripista grazie all’intuizione di Claudio Barbi che notò come, anche sulla collina di Decugnano, in determinate condizioni atmosferiche, proliferasse la “pourriture noble”, una muffa preziosa che, una volta formatasi sull’acino, processa chimicamente le sostanze in esso contenute dando vita, grazie ad un particolare metodo di produzione, ad vino da meditazione di altissimo livello, la cui produzione la decide soltanto la natura, il che rende questo vino ancor più raro e prezioso.
Oltre alla Muffa Nobile e al bianco Mare Antico di cui abbiamo parlato, la cantina produce un delizioso rosé prodotto con uve Grenache, il rosso AD 1212, Villa Barbi bianco e rosso e le bollicine metodo classico.
La terra di Decugnano è stata sempre votata alla produzione vitivinicola: la sua storia risale almeno al 1212, quando da questi vigneti veniva prodotto il vino per il clero di Orvieto e la zona si chiamava Santa Maria di Decugnano, dove i millenni hanno reso la terra ricca e feconda, e l’uomo ha saputo raccoglierne i frutti e farne poesia.
Benedetta Tintillini