Delizie e Sapori è il titolo del press tour che ha condotto un gruppo di operatori dell’informazione alla scoperta delle eccellenze agro alimentari di Gualdo Cattaneo con uno speciale focus sull’olio evo.
Quel gusto inconfondibile di cucina mediterranea non sarebbe tale senza il famoso giro di olio buono a crudo: verde, inteso, corposo, talvolta piccantino che solo l’olio appena spremuto sa dare. Lo ha capito bene il comune di Gualdo Cattaneo, che ha organizzato un tour per operatori dell’informazione, presentando i prodotti del suo territorio: olio, vino e legumi. Un viaggio che ci ha visto visitare i frantoi in piena lavorazione, complice il periodo caldo per la raccolta e molitura dell’oliva.
La prima tappa è stata il Frantoio Silvestri. Leonardo Perugini 32 anni, insieme a sua moglie ci ha mostrato un frantoio accogliente, bello e pulito. Curato in ogni dettaglio l’arredamento e la confezione dell’olio in bottiglie con salva goccia artistiche di Deruta. Appena si entra ci accoglie un camino e tavolo in legno dove tutto è pronto per la bruschetta. Leonardo è cresciuto nel frantoio che ha ereditato dal nonno e ci ricorda che nel 1985 in Umbria c’è stata una gelata che ha fatto morire tutti gli olivi; quando sono stati ripiantati si è pensato a una pianta più forte come il leccino.
Il tour prosegue verso l’Azienda Agraria Bacci Noemio che produce olio biologico, olio dop biologico e olio moraiolo biologico 100%. All’ingresso una bacheca con i tanti premi vinti dalla storica azienda. Anche qui il passaggio di generazione in generazione sta avvenendo fluentemente a beneficio della produzione. Mario ci spiega che: “solo il 15% dell’oliva diventa olio, c’è molto scarto, ma in una visione di sostenibilità noi cerchiamo di usare anche il nocciolo che è un ottimo combustibile, simile al pellet”.
In collina c’è il frantoio Rinalducci, Chiara ci accoglie in un frantoio che sa di casa, con i macchinari per la molitura delle olive completamente separate ma visibili ai visitatori. Un vecchio frantoio di legno con la macina sottostante fa bella mostra di sé insieme a una immancabile foto di famiglia sotto il marchio Rinalducci. Qui le tradizioni si rispettano, ognuno ha il suo ruolo, Chiara si occupa dei social, lancia novità su aperitivi e cene nella bella terrazza dalla quale la vista spazia da Gualdo Cattaneo ai monti Martani.
Il frantoio Clerici è anche un agriturismo, una grande stanza, ex porcilaia, accoglie i visitatori per le degustazioni legate all’olio ma anche ai legumi come le lenticchie cucinate all’umbra. Gianluca ci spiega: “Il frantoio è di proprietà della nostra famiglia dal 1948 e ora è diventato la nostra casa. Mio nonno era un operaio che lavorava qui”. Ben conservata, è possibile ammirare una macina a pietra in granito della Baveni, mentre ci speigano che la raccolta dell’oliva avviene a mano con il solo utilizzo dei falicilitatori.
Infine arriviamo al frantoio Mattioli Casa Rocco dove ci aspetta Francesco, 36 anni, a capo di un’azienda agraria che porta avanti con passione. “Il macchinario utilizzato per la molitura, a fine stagione, viene completamente smontoato e lavato pezzo per pezzo, per questo lavoro occorrono 3 persone che lavorino per 15 giorni, solo così il prossimo anno saremo pronti per produrre l’olio migliore”.
A chiudere la giornata è stato il convegno organizzato dal comune di Gualdo Cattaneo: “Delizie e Sapori: un viaggio alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche del territorio Gualdese” che si è tenuto al teatro Comunale, moderato dal giornalista Francesco Cherubini, direttore responsabile di Olivonews.
Enrico Valentini, sindaco di Gualdo Cattaneo, nel suo saluto ha ricordato come la manifestazione Frantoi Aperti, che si chiuderà il 28 novembre, accende la luce sull’olio ma anche sul fattore umano che sta dietro una bottiglia di olio. “La qualità dell’olio è legata al territorio che lo produce e alle tante conoscenze che ormai hanno i produttori”.
Ad introdurre il dibattito è stata Angela Canale, del Movimento Turismo Olio, che ha specificato come la comunicazione sia un elemento essenziale per le aziende che devono sapersi raccontare per attrarre il turista. Ospite d’eccezione l’assessore regionale Roberto Morroni: “Lo sviluppo di questo settore – ha affermato – passa attraverso la qualità del prodotto, per la quale il mercato è disposto a pagare. La consapevolezza dell’elevata qualità del prodotto va incrementata anche attraverso azioni specifiche che dimostrino l’unicità di ogni olio evo, come studi specifici del prodotto che lo qualifichino e lo caratterizzino, integrato con studio dei mercati dove poter inserire il prodotto, senza dimenticare l’importante risorsa costitutita dai fondi europei, elemento essenziale per la crescita”. La differenziazione del prodotto, ha ricordato Marcello Serafini, può passare attraverso la certificazione che dà al consumatore la garanzia dell’origine del prodotto, e al produttore la possibilità di aprirsi verso nuovi mercati.
Donatella Binaglia