“Socially Correct” nasce per commemorare la figura di Paolo Ettorre, il quale, durante una trentennale carriera nell’agenzia pubblicitaria Saatchi & Saatchi, si è sempre distinto per la sensibilità e per l’impegno nel sociale, facendosi promotore di numerose campagne su temi di rilevanza per la società.
Con l’intento di continuare questo impegno, ogni anno l’Associazione bandisce il concorso Socially correct, rivolto a studenti che frequentano corsi nel settore della comunicazione. Il concorso ha tre obiettivi: lo sviluppo di una campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica su uno specifico problema sociale, creare un senso di responsabilità sociale nei giovani talenti, e premiare l’eccellenza creativa italiana. Il concorso è sviluppato in collaborazione con la Saatchi & Saatchi e la campagna vincitrice darà la possibilità alla coppia creativa di effettuare uno stage presso il reparto creativo dell′Agenzia.
Le vincitrici della 9° edizione del concorso Socially correct sono Giulia Premia (Art Director) e Giorgia Tronconi (Copywriter), studentesse della Nuova Accademia di Belli Arti (NABA) di Milano. La loro campagna è stata sviluppata sotto la guida del loro tutor il Professor Piero Bagolini.
Il tema scelto quest’anno, è di grande importanza: gli stereotipi e delle differenze di genere.
Nonostante il dibattito del mondo occidentale si concentri sulla Gender Equality, rimane insoluto e all’ordine del giorno la visione stereotipata in ruoli “maschili e femminili” che spesso limita un reale cammino verso la parità. Questa visione, oltre a negare la parità, preclude alle donne opportunità di lavoro e di avanzamento sociale/culturale e limita la reale “integrazione” e partecipazione alla vita della famiglia degli uomini.
Maschi e femmine continuano ad essere connotati nell’imaginario collettivo da valori e comportamenti opposti, che a volte diventano la base di un pensiero che può sfociare in un atteggiamento aggressivo.
L’interiorizzazione degli stereotipi di genere avviene nelle primissimi fasi della vita, in famiglia la dove padri e madri rinviano alla prole l’immagine maschile o femminile che costituirà la personalità di base dell’individuo.
Gli stereotipi di genere influenzano anche le scelte formative – solo il 38% delle studentesse Italiane indirizza il proprio percorso formativo verso le discipline cosiddette Stem – science, technology, engineering, mathematics – spesso per ostacoli culturali dettati da stereotopi che vogliono le donne scarsamente predisposte a queste materie.
A tutt’oggi, anche nell’Unione Europea, una sostanziale disuguaglianza tra donne e uomini, continua a manifestarsi in comportamenti o atteggiamenti che investono la vita di tutti, ma in particolare delle donne nell’ambito del mercato del lavoro nell’accesso alla carriera alla retribuzione e nella rappresentanza politica.
Si sente forte il bisogno di rendere consapevoli le responsabilità familiari ad entrambi i sessi.
Da una recente ricerca condotta dall’Unione Donne in Italia, su un vasto campione di adolescenti italiani, si mette in evidenza che gli stereotipi maschili e femminili persistano e esiste ancora una concezione patriarcale dei rapporti tra uomo e donna. La recrudescenza della violenza sulle donne, femminicidi, la tratta degli esseri umani, degli organi, dalla prostituzione, dello sfruttamento, nasce dagli stereotipi che inducono gli uomini a considerare le donne non nella loro complementarietà, ma nella loro sottomissione.
La visione stereotipata in ruoli “maschili e femminili” spesso limita un reale cammino verso la parità e preclude alle donne opportunità di lavoro e di avanzamento sociale/culturale. Oltre a limitare la reale “integrazione” e partecipazione alla vita della famiglia degli uomini, la persistenza di pregiudizi e stereotipi, su cui si fonda la visione sessista della donna, è alla base del fenomeno della violenza contro le donne.
L’eliminazione degli stereotipi di genere è fondamentale per combattere ogni forma di violenza basata sui modelli socio-culturali di donne e uomini, per sradicare i pregiudizi, i costumi, le tradizioni e le altre pratiche basate sull’idea dell’inferiorità della donna o su ruoli stereotipati per donne e uomini.
Il patrocinio e il sostegno che la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità- ha assicurato alla campagna attraverso la diffusione della stessa nell’ambito delle proprie attività di comunicazione istituzionale, hanno l’obiettivo di mettere in atto un cambiamento culturale nella società civile sul tema delle “differenze di genere” con un messaggio forte: valorizzare l’uguaglianza per arrivare all’accettazione della differenza. Uomini e donne sono differenti, ma sono uguali nei ruoli, nei desideri, nelle opportunità. Nella diversità e nelle differenze si condivide l’unico obiettivo che è la crescita della persona.
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