E’ ora disponibile, sulle piattaforme digitali quali Amazon, il nuovo album del cantate del Burkina Faso, ormai umbro di adozione, Yam Salia, dal titolo Rastaman.
Già dal titolo, il CD è una sorta di denuncia contro i pregiudizi, tanto fortemente radicati, da portare noi “occidentali” ad etichettare tutte le persone che, esteriormente, sono diverse da noi. La paura del diverso, di chi porta i capelli rasta, ad esempio, che, con troppa superficilità, viene considerato come un poco di buono. Questo atteggiamento, dice Salia, è frutto dell’ignoranza. I testi, cantati in quattro lingue: mossi, dioula, francese ed inglese, vogliono essere una denuncia della discriminazione di cui sono vittime gli immigrati. Yam Salia, innanzitutto, si rivolge ai suoi fratelli africani, che affrontano rischi grandissimi per fuggire dalle loro terre, nel tentativo di raggiungere l’Europa, convinti che, al di là del mare, possano trovare serenità e riscatto. Salia li mette in guardia dalle false speranze, canta la durezza della vita che li attende in una terra straniera che ha difficoltà ad accoglierli e che, anzi, li allontana e li rifiuta.
Sonorità occidentali si mescolano a strumenti africani, come il balafon, il gone, il bendre ed il djembre, per citarne alcuni, strumenti che Yam ha voluto portare con se dal Burkina Faso, per non tradire le sonorità originali.
Nei suoi pezzi è cantatata pace, ma anche l’ipocrisia, lo sfruttamento, la finta libertà, l’illusione che, chi fugge da terre disperate, nutre venendo in Europa, sperando di trovare il Paradiso. Si rivolge ai suoi fratelli, alle madri, narrando la durezza della realtà che si trovano ad affrontare gli immigrati di pelle scura, di serie B, come dice Yam, che si ritrovano a lottare contro il razzismo, che non colpisce, o che comunque lo fa in tono minore, gli immigrati di serie A, ovvero i bianchi.
Importante l’apporto del suo arrangiatore Michele Rosati, oltre a Mattia Depascalis e Paolo Sapio.
Rastaman nasce per la passione per la musica di Yam Salia, ma anche per uno scopo benefico, per cercare di dare un sorriso a chi sorridere non può. I proventi della vendita dei brani andranno a sostegno dell’Associazione Sportiva fondata da Yam in Burkina Faso, che offre ai ragazzi un punto di riferimento sicuro e protetto, oltre alla possibilità di praticare uno sport, togliendoli dalla strada.
Giulio Pocecco