Sono sempre più donne a ricoprire ruoli di vertice nelle aziende di famiglia che costituiscono principalmente il tessuto imprenditoriale umbro dove la pianificazione della successione, in azienda, è già avvenuta, in molti casi, con un lento e intelligente passaggio di convivenza di due o più generazione all’interno dell’impresa.
E’ quanto è emerso da un interessante incontro che si è tenuto recentemente presso il Castellaro Country House, fortemente voluto e organizzato dal Consulente Finanziario Tiziano Sordini in collaborazione con AIFO (Associazione Italiana Family Office).
Guidate nel confronto da Patrizia Misciattelli delle Ripe, Presidente e Fondatore di AIFO Advisory, le imprenditrici umbre presenti, Sabrina Morami (Cantine Morami), Maria Pia Benedetti (Mauro Benedetti Spa), Giulia Franceschini (Umbria Gas Spa), Cinzia Tardioli (Tardioli Alfredo Srl), Eleonora Angelelli (ARKEdil Srl), Ilaria e Camilla Caporali (Liomatic), Paola Losani (Losani Cashmere), Silvia Satiri (Satiri Auto), Michela Sciurpa (VitaKraft Spa) si sono raffrontate sul tema “Sostenibilità e imprenditoria femminile”, raccontando con un breve excursus, la storia della propria azienda di famiglia e come hanno affrontato la continuità generazionale e soprattutto quale sia il valore della presenza delle donne in azienda. “Ho voluto coordinare questi momenti di incontro – ha detto Misciattelli delle Ripe – con le imprenditrici di prima, seconda e terza generazione, perché fondamentali in primis per sostenerne il ruolo delle donne nel futuro d’impresa, e per proteggere i valori economici, reputazionali e intangibili. Il “family office”, di cui mi occupo, è un modo per facilitare la gestisce del patrimonio di una o più famiglie facoltose attraverso anche la stesura di una “carta dei valori della famiglia”.
Il Family Office agisce, infatti, come centro di coordinamento per la gestione finanziaria e amministrativa delle famiglie”. La “nuova economia” si basa non più sull’ampiezza dei capannoni o sul numero di turni, ma piuttosto su capitali intangibili come le conoscenze, le idee, le capacità di gestire efficacemente le informazioni, la flessibilità, la filantropia, le persone etc. Serve un’ottimizzazione di questi capitali valoriali come il know-how, marchio, le partnership, la capacità di innovare, che rappresentano tutti elementi di importanza critica per il futuro successo di un’azienda. Questi incontri in cui il valore della parola è determinante e in cui si parla preferibilmente di continuità generazionale e non di passaggio, proseguiranno ancora, sviluppando tematiche come: La centralità delle soft skill per una nuova concezione di leadership; La capacità di inclusione come fattore di sostenibilità; La presenza delle donne in azienda e la creazione di plusvalore.
Donatella Binaglia