Il Museo di Minneapolis continua a detenere illegalmente la statua del Doriforo, l’opera d’arte proveniente da Stabia e irregolarmente acquistata dal museo statunitense.
Durante il press briefing che si è tenuto lo scorso 23 febbraio dal Parco Archeologico di Pompei, il Procuratore della Repubblica di Torre Annunziata dottor Nunzio Fragliasso ha voluto porre particolare accento sul “caso” della statua marmorea del Doriforo che, fino ad ora, non ritrova la strada di casa.
Il Doriforo (il cui significato è “portatore di lancia”) è una delle copie in marmo di epoca romana dell’originale in bronzo realizzato dal greco Policleto; è una statua che esprime la concezione greca della perfezione del corpo umano nei rapporti tra le varie parti, oltre alla classica posizione con una gamba portante, in tensione, e l’altra rilassata che conferisce un senso di rotazione alla figura donandole maggiore plasticità.
La statua fu esposta dapprima al Museo di Monaco di Baviera come “Doriforo di Stabia”, dove arrivò, divisa in 4 pezzi, passando dalla Svizzera; già dal 1976 in alcuni documenti si evince la sua provenienza clandestina.
Il 18 gennaio 2022, provata la provenienza illecita della statua, rinvenuta effettivamente a Stabia, viene inviato un ordine di confisca al Museo di Minneapolis che lo detiene illegalmente. Il Doriforo è oggetto di rogatoria internazionale in forza dei trattati in essere tra Italia e Stati Uniti riguardo l’esportazione illegale di opere d’arte, e tutti i documenti comprovanti le regioni dello Stato italiano sono stati notificati ai legali rappresentanti.
Il 3 marzo 2023 la difesa italiana del museo ha ritirato la copia integrale della documentazione dove si evince che il museo era a conoscenza della provenienza illecita della statua, che, inoltre, è stata rinvenuta sotto terra e che quindi, come recita l’articolo 91, D.Lgs. 42/2004 e precedenti “Le cose … a chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo o sui fondali marini, appartengono allo Stato”.
Il 15 dicembre 2023 è stata inviata richiesta di sollecito, ma, nonostante ciò, la statua è ancora esposta al Museo di Minneapolis.
Il Procuratore della Repubblica di Torre Annunziata chiede che l’opinione pubblica faccia sentire il suo peso per scrivere la parola fine a questa ingiusta appropriazione di un’importante opera d’arte, testimonianza del nostro passato; gli organi di informazione come il nostro, dal canto loro, devono veicolare prima di tutto la consapevolezza dei diritti di noi cittadini italiani e di quanto è successo. Il Ministero della cultura ha annunciato che non saranno poste in essere collaborazioni o prestiti verso il museo statunitense fino alla restituzione del manufatto, ma tutti noi non possiamo che chiedere a gran voce che IL DORIFORO TORNI PRESTO A CASA!
Benedetta Tintillini