Torna, dal 6 all’8 ottobre 2017 a UmbriaFiere il Salone del Turismo Rurale Eco Natura, organizzato da MC Marketing Consulting, con il patrocinio dell’Unesco, dell’Enit, della Regione dell’Umbria e delle principali associazioni di settore.
Il salone si aprirà con il consueto Workshop b2b, dedicato agli operatori, che avranno un’importante occasione di incontro diretto proprio il 6 ottobre. Il programma della manifestazione prevederà anche la mostra aperta al pubblico, con espositori provenienti da tutta Italia, momenti di approfondimento e di informazione, sia per gli operatori che per i visitatori, laboratori per i più piccoli.
Tra le novità 2017 la BTA, Borsa del Turismo Agroalimentare, organizzata dal Consorzio Umbria & Tastes, nell’ambito del Salone, che mette in mostra le eccellenze enogastronomiche di Umbria, Toscana, Marche, Abruzzo e Lazio, con esposizioni di tipicità locali dal produttore al consumatore, valorizzazione di itinerari a tema enogastronomico e momenti di approfondimento e di animazione per il pubblico di appassionati.
Il programma completo del Salone è stato presentato a Roma, nella sede del MIBACT, dal Direttore Marco Citerbo, alla presenza del Direttore Esecutivo di ENIT, Giovanni Bastianelli, di Ottavia Ricci, consulente del Ministro Franceschini per il Turismo Sostenibile e Stefano Landi, Presidente SL&A e Rete Turistica Rurale. Per l’Umbria erano presenti all’incontro con la stampa l’Assessore al Turismo della Regione dell’Umbria Fabio Paparelli e il Presidente di Umbria & Tastes Simone Fittuccia.
Credo che mai come quest’anno sia importante questo Salone in Umbria, -ha detto l’Assessore al Turismo della Regione Umbria Fabio Paparelli- una regione che tutt’oggi è in grado di rappresentare al meglio quell’Italia nascosta e suggestiva che tanto piace. Ormai abbiamo recuperato tutte le perdite del turismo straniero che si erano avute a causa del sisma dello corso autunno, mentre qualche difficoltà persiste sul mercato italiano. Il turismo rurale -ha proseguito Paparelli- rappresenta una parte importante dell’offerta ricettiva regionale, che si è qualificata nel tempo: oltre 1.300 agriturismi, 342 case-vancanze, oltre 140 country house, in grado di soddisfare la domanda crescente di questo tipo di turismo. L’Umbria è ruralità, ma anche spiritualità, natura, qualità dell’accoglienza ed agroalimentare, un’eccellenza questa importante anche per quelle zone terremotate che hanno necessità di una ripresa economica. Per noi -ha concluso- è fondamentale il turismo agroalimentare, tanto da volerci puntare per il 2018, portando in Umbria un grande evento di settore.”
“Quest’anno si è avuto incremento del turismo rurale più del 75% -ha detto Ottavia Ricci, consulente del Ministro Franceschini per il turismo sostenibile- e credo che il lavoro di collaborazione e di programmazione fatto sia stato un fattore incisivo e vincente per questi risultati. Come Mibact stiamo mettendo a punto una direttiva relativa alla somministrazione di prodotti locali e al turismo esperienziale, come la raccolta delle olive, la vendemmia, nel tentativo di superare le limitazioni esistenti, in vista dell’anno prossimo che sarà l’anno dedicato al Cibo italiano e all’identità territoriale.”
“Rurale è tutto il turismo che si svolge fuori dalle città, quindi per l’Italia è il turismo più forte -ha sottolineato il Direttore Esecutivo di Enit, Giovanni Bastianelli- e il turista apprezza sempre di più questa caratteristica che solo ltalia ha, ovvero una varietà di paesaggio, di tradizioni, di enogastronomia, la presenza di beni culturali diffusi. Cose che non si possono replicare. Da noi turismo italiano e turismo straniero sono più o meno al 50%, ma di quello straniero, il 45% parla tedesco (Germania, Svizzera e Austria), seguito da francesi e statunitensi. Fondamentale la cultura dell’ospitalità, la qualità dell’accoglienza e l’informazione.”
Stefano Landi, Presidente della Rete Turistica Rurale ha parlato di deconcentrazione del turismo, che si fa proponendo eccellenze diverse, i borghi, le ciclovie, il cibo. “Non dimentichiamo che quando si parla di aree interne e aree rurali -ha detto- si parla anche di aree protette spesso. Parliamo di quella che è l’anima verde del nostro paese. Per questo al salone parleremo dell’Osservatorio del Turismo Rurale, parleremo di ospitalità rurale, un’ospitalità che è cresciuta molto, in virtù della domanda, parleremo delle tendenze più attuali.”
Tra le novità del Salone è proprio la Borsa del Turismo Agroalimentare, alla sua prima edizione quest’anno “perchè -ha spiegato Simone Fittuccia Presidente del consorzio Umbria & Tastes- chi viene in Umbria cerca un’esperienza anche riguardo al cibo. Del resto, l’enogastronomia è una delle caratteristiche più apprezzati del territorio regionale e nazionale. Alla Borsa saranno presenti 59 operatori specializzati, di cui 40 stranieri e 19 italiani, che arrivano per conoscere l’offerta del centro Italia. Abbiamo infatti voluto invitare a partecipare le regioni danneggiate dal sisma per aiutare gli operatori economici nella ripresa, Ai prodotti saranno associati anche percorsi specifici che legano cibo e territorio.”
Il Salone sarà, ancora una volta dedicato al viaggio sostenibile e responsabile, alla vacanza rurale, a stretto contatto con la natura, con le tradizioni e l’autenticitàdei territori. L’attività in programma per questa nuova edizione sarà incentrata sul Turismo Sostenibile, visto che l’Onu ha proclamato proprio il 2017 anno del Turismo Sostenibile, con il claim “Viaggiare, divertirsi, rispettare”.
Senza dimenticare, poi, che nel Piano del Turismo 2017/2020 del MIBACT, il Turismo rurale è strategico per il settore nell’intero Paese perché, con tutto il suo bagaglio di cultura, tradizioni, storia, natura, sostenibilità, gusto, ben sintetizza il concetto che dell’Italia hanno i turisti, soprattutto all’estero.
Del resto, il turismo rurale nel suo complesso è un settore in crescita, come dimostrano i dati Istat che parlano, per il 2015 nell’intera penisola, di un numero di agriturismi in aumento del 2,3% rispetto all’anno precedente e di presenze pari a oltre 11 milioni, con un +4,9%, di cui quasi 6 milioni nella sola estate. Segno che, sempre più, la gente sceglie una vacanza a contatto con la natura e con l’autenticità del territorio. Senza contare che, nello stesso periodo, più di 4 italiani su 10 hanno visitato e fatto acquisti in frantoi, cantine, malghe e mercatini “dal produttore al consumatore”.
Il turismo rurale è, peraltro, strettamente legato alle attività agricole a cui si devono, in buona parte, la creazione, lo sviluppo e il mantenimento di quei beni collettivi che sono il paesaggio culturale, il prestigio dei prodotti tipici, la biodiversità ambientale, fattori che hanno contribuito a dare un’identità ad intere zone del Paese.
In tal senso, il Salone Eco Natura intende rappresentare un’opportunità non solo di promozione della vacanza responsabile e rurale, ma anche di confronto e di scambio di buone pratiche tra operatori, associazioni, istituzioni, affinché lavorino insieme per “vendere” al meglio l’identità e l’unicità che caratterizza l’Italia e per salvaguardare e valorizzare l’Anima Verde del nostro paese.