Arriva l’eolico volante: dopo il proliferare dei parchi eolici è l’ora dell’invasione dei cieli?
Da un’idea elaborata al Massachusetts Institute of Technology (MIT), si tratta del primo generatore eolico volante destinato a un uso commerciale. Si chiama BAT – Buoyant Airborne Turbine – la nuova turbina che genera energia eolica tramite il vento d’alta quota. Altaeros Energies è la compagnia fondata nel 2010 allo scopo di studiare le potenzialità dei venti d’alta quota, ridurre i costi dell’energia e trovare soluzioni adeguate ai luoghi più remoti e dal difficile accesso alle fonti energetiche fossili.
La sperimentazione concreta di generatori eolici volanti è un caso piuttosto recente, sebbene già da tempo questo aspetto dell’energia eolica sia stato preso ampiamente in considerazione. Infatti i venti d’alta quota sono più forti e molto più stabili rispetto alle correnti radenti la superficie terrestre.
Il concetto innovativo del funzionamento di BAT è semplice: il generatore elettrico vola appeso all’interno di un aerostato. Più di un milione di dollari l’investimento per l’eolico volante BAT in parte finanziato dall’Alaska Energy Authority’s Emerging Energy Technology Fund. Dal 21 marzo l’eolico volante BAT solca i cieli dell’Alaska, a sud di Fairbanks. La sperimentazione durerà 18 mesi e porterà Altaeros Bat alla quota, mai raggiunta da una turbina volante, di 1000 piedi.
L’energia eolica è un tipo di energia molto importante e che rappresenta una valida alternativa ai combustibili fossili: è abbondante, rinnovabile e non produce emissioni di gas serra. L’impatto ambientale, almeno a livello teorico, è molto meno problematico rispetto ad altre fonti di energia, ma la sua trasformazione in businnes ha causato speculazioni e la proliferazione selvaggia dei parchi eolici. Per questi motivi sono emerse forti contraddizioni e spesso dei veri e propri controsensi dal punto di vista ambientalista. Effettivamente l’eolico volante, rispetto alle tradizionali turbine impiantate a terra, riduce enormemente l’impatto sull’ambiente naturale circostante. In particolare è il caso di Altaeros BAT, proprio perché – tra le altre cose – non prevede costruzioni stabili a supporto del suo funzionamento. Come spiega l’Altaeros riguardo ad alcuni problemi legati all’avifauna, la turbina volante BAT sarà anche più rispettosa dell’ecosistema rispetto ad una turbina tradizionale, proprio perché opererà ad altitudini più elevate e non disturberà la nidificazione e il volo degli uccelli. Per di più si tratta di una vera rivoluzione dell’eolico che permetterà di generare facilmente energia anche in contesti difficili e in situazioni di emergenza, perché BAT può essere messo in funzione da poche persone e nel giro di 24 ore. BAT è semplice da installare, facile da gestire e, assicurano i tecnici, rappresenterà la nuova frontiera dell’energia eolica.
Resta da verificare la sua reale efficienza in termini di produzione energetica. Inoltre, se è vero che l’impatto ambientale risulta minore rispetto all’eolico tradizionale, è vero anche che se si decidesse di alimentarne il businness, si potrebbe cominciare a speculare anche sui cieli. Inoltre è da non sottovalutare il fatto che l’aerostato del BAT si mantiene in aria grazie all’elio. Anche il prezzo e il riperimento di questo gas potrebbe costituire in futuro un problema economico e ambientale di non poco conto.