Si continua ad arricchire la raccolta dello scultore Enrico Quattrini, artista tuderte della seconda metà dell’Ottocento autore di una ricca produzione in Umbria, a Roma, tanto da essere citato anche come lo “scultore dei Papi”, e anche all’estero, con sue opere presenti in Brasile, Olanda, Cile e Turchia.
Dopo anni di oblio, almeno a livello locale, è stato riscoperto e valorizzato, con il recupero dei suoi bozzetti e la loro esposizione nella Gipsoteca realizzata nelle ex chiese di Sant’Antonio e della Santissima Trinità, entrambe restaurate e dotate di bussole in vetro che ne permettono la fruizione visiva.
L’implementazione della raccolta di opere di Enrico Quattrini si materializzerà questa settimana con l’arrivo di una scultura in terracotta firmata “E. Quattrini” raffigurante Madonna in trono con bambino, in teca di legno originale con decorazioni in bronzo, alta 60 centimetri.
La scultura, riferibile ai primi anni del Novecento, è realizzata utilizzando due tipi di terre: la parte superiore, Madonna con bambino, terra bianca di Civita Castellana; il basamento è realizzato, invece, con terra rossa di Deruta. Questo cromatismo dona alla scultura maggior profondità e rende immediatamente leggibile la spiritualità espressa dall’artista.
Si tratta di un “modelletto” di presentazione per qualche committente in ambito ecclesiastico probabilmente la realizzazione finale sarebbe dovuta essere in bronzo di grandi dimensioni.
Dopo anni di oblio, almeno a livello locale, è stato riscoperto e valorizzato, con il recupero dei suoi bozzetti e la loro esposizione nella Gipsoteca realizzata nelle ex chiese di Sant’Antonio e della Santissima Trinità, entrambe restaurate e dotate di bussole in vetro che ne permettono la fruizione visiva.
L’implementazione della raccolta di opere di Enrico Quattrini si materializzerà questa settimana con l’arrivo di una scultura in terracotta firmata “E. Quattrini” raffigurante Madonna in trono con bambino, in teca di legno originale con decorazioni in bronzo, alta 60 centimetri.
La scultura, riferibile ai primi anni del Novecento, è realizzata utilizzando due tipi di terre: la parte superiore, Madonna con bambino, terra bianca di Civita Castellana; il basamento è realizzato, invece, con terra rossa di Deruta. Questo cromatismo dona alla scultura maggior profondità e rende immediatamente leggibile la spiritualità espressa dall’artista.
Si tratta di un “modelletto” di presentazione per qualche committente in ambito ecclesiastico probabilmente la realizzazione finale sarebbe dovuta essere in bronzo di grandi dimensioni.
“Quello della riscoperta dell’opera del Quattrini, i cui gessi giacevano nei depositi comunali – sottolinea il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano – è una iniziativa alla quale intendiamo dare continuità e, nei limiti della disponibilità, anche replicare, valorizzando ricchezze finora inespresse”.