L’onorevole Francesca Peppucci, membro del Gruppo del Partito Popolare europeo (PPE), in occasione del 5* European Parliament of Persons with Disabilities organizzato dal Forum Europeo per la Disabilità a Bruxelles è intervenuta con una profonda riflessione su cosa si intenda esattamente per disabilità e cosa impedisca le persone diversamente abili nella realizzazione dei loro sogni e nello sviluppo delle loro attitudini e peculiarità; qui di seguito il testo dell’intervento:
“… Ho seguito i lavori e mi sono chiesta “cosa significa davvero inclusione? In matematica inclusione significa la “relazione fra due insiemi” quando ogni elemento di un insieme fa parte dell’altro. E’ evidente come questa definizione sia conforme anche per l’inclusione sociale delle persone con disabilità. Con la discussione di oggi non si parla semplicemente di disabilità, ma oggi si da corpo ai principi del nostro vivere democratico. Le persone con disabilità, infatti, non chiedono un trattamento migliore, un trattamento diverso: chiedono semplicemente di essere trattate al pari delle altre persone, chiedono di avere gli stessi diritti degli altri. C’è un problema culturale e mi permetto di dire anche politico, perché troppo spesso le decisioni vengono prese dall’alto senza capire quali sono le reali necessità, dove ci si basa maggiormente su una dimensione sanitaria della persona, quando invece invece i dati ci dicono che c’è un problema di inclusione lavorativa, di povertà, di esclusione sociale. Dati che peggiorano se si parla di donne con disabilità. Ma soprattutto un problema di autodeterminazione oltre a un pregiudizio. Dico questo non solo per la mia esperienza amministrativa, che mi ha permesso di approvare leggi, ma anche perché vivo una condizione di disabilità, e se non avessi ascoltato una persona che è qui seduta tra di voi, per paura io non mi sarei mai candidata e non mi troverei a parlare qui oggi.
Sthephen Hawking – astrofisico, matematico e divulgatore scientifico – nonostante la patologia che lo ha colpito, la SLA, ha ragionato sulle sue forme di funzionamento e nessuno lo ha mai considerato una persona con disabilità. E allora, lavoriamo per una uniformità dei trattamenti, perché troppo spesso ci sono difficoltà di accesso ai servizi. Lavoriamo non solo per approvare leggi, ma anche risorse idonee che permettano il conseguimento degli obiettivi. Lavoriamo per implementare la formazione, per fare rete e soprattutto per coinvolgere in tutti i processi decisionali le persone con disabilità, perché l’inclusione si fa con gli esclusi. Stiamo parlando di persone, lavoriamo per un’Europa uguale per tutti”.