Secondo i dati ISTAT nel 2022 risultano 67.667 imprese attive in Umbria, il rapporto tra le esportazioni di beni ed il PIL regionale si è attestato al 20,7%, la percentuale delle esportazioni di beni verso paesi Extra-Ue è stata pari al 37,0%; complessivamente nel 2022 l’Umbria ha dimostrato una performance eccezionale nel campo delle esportazioni, registrando un aumento del +23,7%, superiore alle medie nazionali e regionali. Con un totale di 5,8 miliardi di euro di beni e servizi esportati, la regione ha contribuito in modo significativo alla bilancia commerciale italiana, generando un saldo positivo di 1,2 miliardi di euro.
Secondo dati diffusi da SACE, analizzando le esportazioni di beni per settore relative al 2022, i prodotti in metallo sono il primo settore con una quota pari al 29%, seguiti da meccanica strumentale, tessile e abbigliamento, e alimentari e bevande rispettivamente con quote pari a: 17%, 14% e 12%.
Guardando ai mercati di destinazione, nel 2022 le esportazioni verso i Paesi dell’Unione Europea sono cresciute del 23,1%, mentre quelle verso i paesi extra-UE hanno registrato un incremento del 24,8%. I principali Paesi UE di destinazione per l’export regionale sono Germania, Francia e Spagna rispettivamente con quote pari a: 19,88%, 8,50% e 5,62%; mentre i principali Paesi extra-UE di destinazione per l’export regionale sono: USA, Regno Unito e Turchia rispettivamente con quote pari a 10,50%, 3,2% e 2,95%.
Per quanto riguarda i dati relativi alla regione Umbria nel I semestre 2023, si registrano attività di esportazione di beni e servizi pari a 2,8 miliardi di euro a valori correnti, con una diminuzione delle esportazioni pari al -3,7% rispetto al I semestre 2022.
Le esportazioni umbre nei confronti dei PAESI UE27 sono diminuite del 6,3% mentre quelle nei confronti dei paesi extra Ue hanno registrato un aumento dell’1,1%.
Un elemento chiave alla base dell’export regionale è il coinvolgimento crescente delle piccole e micro aziende che stanno affrontando sfide e opportunità nel contesto dell’internazionalizzazione. Marco Soncini ed Emanuele Ricci, consulenti export di Pro Export, da anni si occupano di supportare le aziende nei processi di internazionalizzazione. In base alla loro esperienza sottolineano tre punti cruciali per le aziende di dimensioni ridotte che mirano a espandersi all’estero:
Sviluppo di Competenze Interne: Investire nella formazione e accrescimento delle competenze interne, assunzione di giovani motivati e la guida di consulenti esperti sono essenziali per affrontare le sfide dell’export.
Strumenti Digitali per la Visibilità: L’utilizzo di strumenti digitali è fondamentale per ottenere visibilità sui mercati esteri a costi accessibili, con ritorni di investimento positivi in breve tempo.
Finanza Agevolata: L’accesso a finanziamenti agevolati può rappresentare un supporto importante nelle fasi iniziali e di consolidamento.
Su questo ultimo punto è bene notare come la Regione Umbria, in collaborazione con le camere di commercio, ha implementato diverse iniziative a sostegno delle imprese nell’internazionalizzazione.
Tra queste troviamo: il Bando Fiere che offre un contributo a fondo perduto per la partecipazione a fiere internazionali, sia in presenza che digitali e il Bando Travel, che fornisce contributi a fondo perduto per varie attività legate all’internazionalizzazione, coprendo spese quali consulenze, formazione, promozione e partecipazione a eventi internazionali.
Questi sforzi mirati indicano chiaramente l’impegno della regione nel sostenere le imprese locali nel loro percorso di crescita internazionale, aprendo nuove opportunità e consolidando il ruolo dell’Umbria come un importante centro dell’export italiano.