L’entusiasmo di giovani e capaci imprenditori e l’eredità di una solida tradizione. L’amore di Antonio Boco per la Fabbrica della Birra Perugia sembra essere stato proprio un colpo di fulmine: una volta venuto a conoscenza di questa prestigiosa e antica realtà perugina, Antonio ne ha approfondito la storia e la conoscenza decidendo di raccoglierne l’eredità.
La fabbrica nasce nella seconda metà dell’800 per volontà di un milanese, trasferitosi nella nostra regione, che portò con se ed introdusse, per la prima volta in Umbria, le competenze birrarie tipiche delle zone che conobbero la presenza austro-ungarica.
Comincia così a produrre e somministrare la birra in città, fino ad ampliare la sua produzione, coinvolgendo l’imprenditoria perugina, dando lavoro a 250 persone, e arrivando a distribuire la propria birra in tutto il Centro Italia.
Alla scomparsa del fondatore, verso la fine degli anni ’20, la fabbrica cessa la sua attività produttiva pur continuando ad operare attraverso l’attività di imbottigliamento, per conto della Peroni, fino agli anni 2000.
Da qui riparte la storia della nuova Birra Perugia. Antonio ed i suoi soci, in 10 lunghi anni, sono riusciti a riunire le competenze e le forze per realizzare il loro sogno, e da poco più di un anno la Birra Perugia è sul mercato con le proprie varietà di birre artigianali.
La birra prodotta non ricalca la produzione storica. Al tempo infatti venivano prodotte birre a bassa fermentazione, di tipo Lager, tipiche dei paesi tedeschi. Ora si è deciso, anche in linea con i gusti attuali, di orientare la scelta verso birre ad alta fermentazione di tipo Ale.
La linea classica presenta tre tipologie di birra:
– la Golden Ale
– la American Red Ale
– la Chocolate Porter
I tre classici sono stati da poco affiancati da produzioni più complesse, destinate ad un pubblico di appassionati e “smaliziati” intenditori.
La linea “creativa” presenta due tipologie:
– Suburbia, una Ipa chiamata così in onore del famosissimo locale rock di Perugia degli anni Ottanta e Novanta, realizzata in collaborazione con un Mastro Birraio di Parma originario di Perugia ed entusiasta frequentatore, all’epoca, del locale;
– Calibro 7, birra un po’ più complessa, realizzata con sette luppoli.
La birra artigianale si differenzia da quella industriale per il preponderante ed indispensabile apporto dell’uomo, sia nella fase creativa che in quella realizzativa; inoltre non presenta nessun additivo chimico o conservante, ed ha una bassa presenza di anidride carbonica. La conservazione è possibile solamente grazie all’aggiunta di lieviti che permettono una seconda fermentazione in bottiglia. Non è limpida come l’industriale, a causa proprio alla presenza dei lieviti in bottiglia e non essendo, quindi, filtrata.
Assaggiamo la Golden Ale, la più semplice da bere e la più difficile da realizzare, talmente semplice e trasparente che ogni nota dissonante sarebbe subito colta. Fresca, cremosa, dal profumo di agrumi, di alta bevibilità, piena in ingresso e con una leggera punta amara in coda. Assolutamente deliziosa.
Passiamo poi alla Calibro 7, più complessa per la presenza di sette luppoli ma non per questo meno piacevole. Dalle note aromatiche intense, tropicali di mango e di agrumi, con la presenza dei 7 luppoli che ne accentuano il sentore amaro. Sicuramente una birra estiva, seppur bevibile in ogni periodo dell’anno.
Si differenzia dalla Suburbia che, al contrario, essendo una Ipa, presenta sentori terrosi e pioviginosi, autunnali.
“Bevi per ricordare” è la scritta che campeggia all’interno del locale. Ed è sicuramente da ricordare l’esperienza della visita alla fabbrica di Pontenuovo di Torgiano, dove è possibile avvicinarsi, anche da neofiti, a questo mondo profumato e vario, e dove le birre possono essere assaggiate, comprese, apprezzate ed acquistate.
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