“Il 28 giugno 1867 ‘in una campagna d’olivi saraceni affacciata agli orli d’un altopiano di argille azzurre sul mare africano’ – la campagna di Agrigento – Luigi Pirandello iniziava il suo ‘involontario soggiorno sulla terra’”.
Il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Angelino Alfano, richiama le parole del grande scrittore siciliano, premio Nobel per la letteratura nel 1934, per ricordarne il 150° anniversario della nascita. “Stiamo organizzando, alla Farnesina, un calendario di iniziative di commemorazione, anche a livello internazionale, per rendere omaggio alla figura e alle opere del grande drammaturgo – dice Alfano in una nota -. E’ una iniziativa che coinvolgerà la rete diplomatica, gli Istituti italiani di Cultura e altri soggetti rilevanti, impegnati nella promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo”.
Il piano, concepito in una logica di promozione integrata, si articolerà in diversi settori e campi d’azione: letteratura, teatro, cinema, diffusione della lingua italiana, turismo culturale. “Tra gli oltre 100 eventi già in programma – spiega Alfano – l’estensione, alle scuole italiane all’estero, del concorso recentemente lanciato dal Miur, “Uno, nessuno e centomila”, per l’elaborazione di una sceneggiatura teatrale originale, ispirata a una novella dell’autore. Organizzeremo, inoltre, una serie di conferenze tenute da personalità di spicco della cultura italiana, letture di brani pirandelliani da parte di attori professionisti e proiezioni di film tratti da opere di Pirandello; con un significativo corollario a ottobre, nel quadro della Settimana della Lingua italiana nel mondo, dedicata quest’anno al rapporto tra lingua e cinema”. La ricorrenza sarà anche l’occasione per promuovere all’estero il turismo culturale nel territorio agrigentino, in collaborazione con il Comitato locale preposto alle celebrazioni, presieduto dallo scrittore Andrea Camilleri. “E’ importante – conclude il ministero degli Esteri – commemorare un grande artista che ha attraversato il secolo scorso, anche ben oltre la sua morte, dando nome alle inquietudini e allo spirito del tempo e portando la Sicilia e l’Italia intera al centro della cultura letteraria e teatrale europea e mondiale”.