Un percorso per conoscere gli alberi che vivono nei boschi; una passeggiata al tramonto per osservare gli animali più crepuscolari; l’emozione della liberazione di uccelli guariti dai centri recupero della Lipu.
Saranno solo alcune delle opportunità per vivere intensamente la natura che la Lipu offrirà sabato 4 e domenica 5 maggio per la Festa delle oasi e delle riserve, 26 aree ricche di biodiversità con oltre 300 specie di uccelli e paesaggi incontaminati, dalla storica Oasi di Crava Morozzo, in Piemonte, nata 45 anni fa, nel 1979, alla Palude Brabbia in provincia di Varese; dalle dune di Ca’ Roman, nella laguna di Venezia alle scogliere di Carloforte, in Sardegna; dalla palude di Massaciuccoli allo spettacolare canyon della Gravina di Laterza (Taranto) e tante altre tra zone umide, collinari, coste e aree boscose, gestite in tutta Italia dalla Lipu in collaborazione con Enti locali quali comuni, province, regioni, enti Parco.
Aree (quattro delle quali riconosciute come zone umide di importanza internazionale in base alla Convenzione di Ramsar: Palude Brabbia, Paludi di Ostiglia, Massaciuccoli e Biviere di Gela) sottratte al degrado, alla distruzione dell’habitat, al consumo di suolo, oppure oggetto di ripristino per ricreare ambienti ideali per ospitare specie anche importanti da un punto di vista conservazionistico.
La Festa delle Oasi e Riserve della Lipu offrirà nel complesso 41 appuntamenti nelle due giornate di festa, con tanto birdwatching, visite guidate dai volontari e dallo staff della Lipu, giochi e laboratori per i più giovani, mostre, laboratori creativi, giochi e spettacoli, e numerose liberazioni di animali curati nei centri recupero della Lipu che avverranno nella Riserva naturale Lago di Santa Luce (Pi), nella Riserva del Chiarone-Oasi Lipu Massaciuccoli e nell’Oasi Castel di Guido (Roma).
Il programma dei 41 appuntamenti, che si rivolgono alle famiglie, ai bambini e agli appassionati di natura, è pubblicato sulla home page del sito www.lipu.it: dalla visita al “paradiso delle orchidee” dell’oasi Bianello, a Quattrocastella (Reggio Emilia), all’evento per adulti e bambini sul mondo degli impollinatori all’Oasi di Ostia; dalla possibilità di assistere alla tecnica di inanellamento scientifico degli uccelli all’Oasi Soglitelle (Caserta) alla passeggiata alla Riserva Saline di Priolo (Siracusa) per scoprire gli animali notturni che la popolano.
Il sistema oasi e riserve della Lipu ospita complessivamente circa 5mila differenti specie animali e vegetali, tra cui 358 specie di uccelli, 51 di mammiferi e oltre 50 specie tra rettili e anfibi. Sono oltre 150mila i visitatori che le frequentano ogni anno (350 le classi scolastiche coinvolte in attività di educazione ambientale), con 370 persone impegnate nella gestione tra staff, collaboratori e volontari. 320 gli eventi natura e giornate tematiche organizzate ogni anno per conoscere le oasi e riserve, quasi tutte inserite nella rete Natura 2000, la rete europea di aree protette che tutelano la biodiversità.
Aree che si estendono su un territorio pari a 4.500 ettari dove vengono conservate specie come il falco della regina, che con 100 coppie nidifica nell’Oasi Lipu Carloforte, in Sardegna; il fenicottero, presente con 1.000 coppie alla Riserva Saline di Priolo della Lipu, in Sicilia; la cicogna nera e il lanario all’Oasi Lipu Gravina di Laterza, in Puglia; la grande garzaia della Riserva naturale di Torrile e Trecasali, nella pianura parmense, che vanta ben 400 coppie. E ancora moretta tabaccata, airone rosso, pernice di mare, moretta, tarabuso e tarabusino.
“In occasione di queste giornate di festa per le nostre oasi e riserve, che tutelano specie rare e habitat naturali di grande pregio e valore naturalistico ed educano al rispetto della natura decine di migliaia di cittadini – dichiara Alessandro Polinori, presidente della Lipu – lanciamo un messaggio al Governo italiano affinchè cambi posizione sulla Nature Restoration Law, la legge sul ripristino della natura, che tanti benefici porterebbe alla biodiversità, alla lotta ai cambiamenti climatici, favorendo un futuro più sostenibile. E’ un percorso che le nostre oasi e riserve hanno iniziato quasi 50 anni fa, con grandi risultati in termini di tutela dell’ambiente e delle specie, proprio ciò che chiede l’Europa”.