Arpie, sfingi e altri “mostri ibridi”, che accompagnano da sempre la storia dell’uomo, sono i protagonisti di Figure del limite. Estetica dell’ibrido tra arte e filosofia (Graphe.it edizioni), il nuovo libro dei giovani studiosi umbri Alessandro Gatti, laureato in beni culturali all’Università degli Studi di Perugia e ora al lavoro su una tesi sul “non-finito” nella scultura del Rinascimento, e Samuele Strati, laurea in filosofia e scienze e tecniche psicologiche all’Ateneo perugino dove sta proseguendo la propria formazione.
Considerato talvolta simbolo del disordine e della violazione dell’ordine del cosmo, talvolta apparizione prodigiosa o segno premonitore, l’ibrido terrorizza e ammutolisce, ma al contempo affascina e incuriosisce proprio per la sua capacità di infrangere la regolarità della riproduzione e la continuità della consuetudine. La sua è una natura mostruosa: abita luoghi liminari, si manifesta occasionalmente, confonde con la sua morfologia costitutivamente ambigua. L’ibrido è una figura del limite: rivela un confine, vive ai margini dell’esperienza. Nel suo saggio, Alessandro Gatti analizza la rappresentazione di due ibridi della tradizione mitologica – l’arpia e la sfinge – a partire da fonti artistiche rinascimentali e barocche, allo scopo di indagarne la sovrapponibilità iconografica. Samuele Strati, invece, propone una riflessione sulla mostruosità focalizzandosi sul “luogo del mostro” e sulla contaminazione che dà origine all’ibrido, confrontando la prospettiva tradizionale e le recenti teorie postumaniste.
Figure del limite. Estetica dell’ibrido tra arte e filosofia è il sesto volume della collana “Semi per il futuro” inaugurata da Graphe.it in collaborazione con Gallinae in Fabula (piattaforma di volontariato e ricerca sui temi degli animal studies e dell’ecologia) per affrontare lo studio dell’animalità, dell’etica animale, dell’ecologia e, più in generale, il rapporto che intratteniamo con gli animali e con la natura, analizzato nelle molteplici forme in cui si struttura e si manifesta attraverso brevi saggi di giovani studenti – dalla triennale al dottorato di ricerca. La collana nasce come luogo di incontro per ‘i protagonisti del futuro’, gli studiosi e le studiose della nuova generazione che, inevitabilmente, rivestiranno importanti ruoli nel dibattito per la ridefinizione delle nostre relazioni con il mondo vivente.