Novità nel Museo delle Cappelle Medicee di Firenze: è tornato visibile per intero il ”Tesoro di San Lorenzo”, composto da circa 100 oggetti di inestimabile valore, appartenuti alle collezioni medicee, commissionati da Lorenzo il Magnifico e dai papi Medici – Leone X e Clemente VII – e, per volere di quest’ultimo, esposti nella controfacciata della basilica di San Lorenzo adibita all’ostensione delle reliquie grazie al progetto di Michelangelo.
La nuova soluzione espositiva segue di pochi giorni la chiusura della mostra intitolata Nel segno dei Medici. Doni sacri e magnifici della famiglia granducale, tenutasi al Museo delle Cappelle Medicee a Firenze dal 20 aprile al 3 novembre 2015. Grazie alla proficua collaborazione con il concessionario Firenze Musei Civita group, si è potuto infatti mantenere le vetrine dell’allestimento di quella esposizione, per poter mostrare al pubblico il ”Tesoro di San Lorenzo”, depositato presso il museo nel 1945 e finora in gran parte poco visibile.
Oltre le reliquie, oggi torna visibile una parte fondamentale del patrimonio mediceo, lavori di eccelsa qualità usciti dalle botteghe di abili orafi attivi per la corte fiorentina come quelli del bolognese Cosimo Merlini il Vecchio, chiamato in Galleria fin dal 1614 e impegnato in diverse commissioni patrocinate da Cristina di Lorena e Maria Maddalena d’Austria, moglie del granduca Cosimo II.
Animata da un profondo spirito religioso, Maria Maddalena si fece promotrice di numerosi donativi destinati ai principali santuari mariani della città e del Granducato, ma più di tutto alla Cappella Palatina di Palazzo Pitti, dove i Medici risiedevano e accoglievano gli ospiti stranieri.
Anche Vittoria della Rovere contribuì in maniera determinante alla crescita di questo insieme, arricchendolo di reliquie provenienti spesso dalle catacombe romane e trasferite a Firenze grazie alla ”complicità” di alti dignitari ecclesiastici in grado di favorirne l’uscita dallo Stato pontificio. L’acquisizione delle reliquie procedette di pari passo con la realizzazione di nuove custodie per accoglierle, tutte di notevole pregio artistico, ora qui esposte.
Il granduca Cosimo III rivestì un ruolo di assoluta centralità nella storia della devozione medicea: le cronache del tempo informano delle sue numerose donazioni ai molti luoghi di culto, così come della sua ossessiva ricerca e raccolta di reliquie di santi. Il suo regno fu segnato dalla commissione di un rilevante numero di custodie destinate alla sua camera in Palazzo Pitti, ma anche da portare addosso alla persona sotto forma di raffinati medaglioni, così da trarre beneficio dai poteri terapeutici che la devozione del tempo attribuiva ai sacri resti.
E si deve proprio a Cosimo III il rinnovamento dell’ambiente artistico di corte: fu infatti il Granduca a fondare, nel 1673, l’Accademia fiorentina a Roma con sede a Palazzo Madama, permettendo agli artisti fiorentini di aggiornarsi sul gusto barocco. Vi si formarono vari illustri artefici destinati a dominare la scena cittadina tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento, primi tra tutti Giovan Battista Foggini e Massimiliano Soldani Benzi, importando le novità di origine romana nel linguaggio fiorentino delle arti espresso in tutte le sue forme.
Le opere presenti nel ”Tesoro di San Lorenzo” finalmente esposto nella cripta delle Cappelle Medicee e nelle due absidi della Cappella dei Principi, rendono conto di questo aggiornamento delle botteghe granducali, favorite dalla presenza di orafi, argentieri e intagliatori di pietre dure di straordinarie capacità.
È in corso di realizzazione anche la nuova guida al ”Tesoro di San Lorenzo”, edita da Sillabe di Livorno e redatta dalla Direttrice del museo, Monica Bietti, da Riccado Gennaioli e Elisabetta Nardinocchi.
Credits: foto www.skartmagazine.com