di Donatella Binaglia
Quando dal film al palcoscenico l’emozione non cambia. È questo, forse, il complimento più bello che si possa fare al musical “Flashdance”, andato in scena al Teatro Lyrick, prodotto da Entertainment e Full House Entertainment.
Protagonista assoluta lei, Valeria Belleudi (uscita dal talent “Amici”) nei panni di Alex che, a venti anni, lavora di giorno come saldatrice e, di notte, come ballerina in un locale. La memorabile pellicola del 1983 ebbe un clamoroso successo perché la storia incarnava perfettamente il simbolo della rivincita di chi, partendo dal basso e affidandosi al suo talento, riesce a coronare il sogno di entrare in una prestigiosa scuola di ballo.
A dare una mano alla bella Alex è Nick (Lorenzo Tognocchi), il proprietario della fabbrica in cui lavora, che decide di donare dei soldi alla scuola di ballo per aiutare Alex ad entrare. E’ solo un piccolo aiuto, ma da qui emerge chiaro un cliché, ovvero “che senza un aiutino non si può riuscire”, nonostante il talento indiscusso della protagonista. Alex, saputo del gesto di Nick, mette in dubbio la partecipazione al provino, il suo scopo è riuscire da sola. Saranno l’esperienza della sua amica, insegnante ed ex ballerina, gli amici e la consapevolezza dell’occasione irripetibile a farle cambiare idea.
Il cast di circa 20 ballerini-cantanti stupisce per l’ottima preparazione fisica, ballare e cantare per due ore di ritmo serrato non è facile. La scenografia rende perfettamente l’idea dei luoghi del mitico film, ma sono soprattutto le leggendarie canzoni What a feeling, Maniac, Gloria, Man Hunt, I love Rock’n Roll che scaldano il pubblico, specialmente nel finale, quando Alex esegue il famoso provino diventato un cult della generazione anni ‘80. A chiudere, la celeberrima frase: “Chi rinuncia ai propri sogni è destinato a morire”. Il messaggio del non arrendersi mai supera ogni generazione.
Al Lyrick il 22 febbraio arriva “The Lamb Lies Down on Broadway”.