Tornano dopo due anni di stop i “focaroni” di San Giuseppe, attraverso la manifestazione promossa dall’Università dei Falegnami di Gubbio in collaborazione con i quattro quartieri eugubini, Sant’Andrea, San Giuliano, San Martino, San Pietro e con l’Associazione Maggio Eugubino, con il patrocinio del Comune di Gubbio.
La sospensione, causa Covid, dello svolgimento di qualsiasi tipo di manifestazione, non ha certo fatto mancare agli eugubini la voglia di continuare a vivere le proprie tradizioni, anzi: gli organizzatori con entusiasmo hanno presentato, questa mattina in Sala Consiliare, a Palazzo Pretorio, il ritorno del percorso dei focaroni, insieme al sindaco Stirati, all’assessore all’Associazionismo e al Turismo Gabriele Damiani e all’assessore alla Cultura Giovanna Uccellani.
A spiegare il dettaglio del programma è stato il presidente dell’Università dei Falegnami Roberto Filippetti: “Il percorso dei focaroni – ha detto – vedrà protagonisti i quattro quartieri di Gubbio. Si inizierà alle ore 19.30 con l’accensione del focarone di Sant’ Andrea, quindi a seguire alle ore 20 si accenderà quello di San Pietro, alle ore 20.30 quello di San Giuliano, e alle ore 21 S. Martino. Una scansione oraria necessaria per permettere a tutti di poter godere e vivere da vicino ogni momento delle accensioni, che saranno contraddistinte dall’arrivo simbolico di una torcia accesa, portata dai ragazzi dei quartieri eugubini”.
Il sindaco Stirati ha parlato dei “focaroni” di San Giuseppe come degli “unici fuochi che, in questi tempi difficili, è opportuno accendere, mentre tanti altri dovremo lavorare per spegnerli. Da sempre, nella storia, il fuoco rappresenta passaggi rituali importanti, con retaggi profondissimi, un segnale di rinascita, di ripresa. Questo è il senso che vogliamo dare a questa manifestazione, nel totale rispetto di tutte le cautele e nella piena assunzione di responsabilità: ci auguriamo davvero che questi fuochi possano rappresentare la nostra rinascita, un nuovo inizio colmo di speranza”.