La Fortezza di Montecarlo, originata dalla struttura difensiva della Rocca del Cerruglio, è il nucleo ai piedi del quale si è sviluppato l’abitato dell’attuale borgo di Montecarlo in provincia di Lucca.
Niente principi e paradisi fiscali, in questa Montecarlo la vera protagonista, oltre al pregevole vino della sua DOC, è la Fortezza e il suo abitato, voluto da un futuro imperatore: Carlo IV di Boemia, venuto in aiuto dei lucchesi assediati dai fiorentini. Eh si, perché, mi racconta l’attuale proprietaria, la posizione strategica dell’antichissima torre di avvistamento ha sempre fatto gola alle grandi città vicine come Firenze e Pisa, ed è proprio contro quest’ultima città che è addirittura intervenuta, in aiuto della popolazione alla fine del XV secolo, la Madonna del Soccorso; l’immagine della Vergine armata di randello, tanto venerata dai montecarlesi e conservata nella cappella omonima della chiesa di S. Andrea, apparve su una delle torri della fortezza, da allora chiamata Torre delle Apparizioni, per sostenere i montecarlesi e scacciare gli invasori.
Si valica l’attuale accesso alla Fortezza, all’estremità del borgo e, attraverso una piccola porta, si accede ad una sorta di universo parallelo dove il tempo si dilata, e il tramestìo della vita quotidiana non arriva. Il visitatore viene accolto in un’ampio ambiente, forse una volta adibito a stalla, pavimentato con dei grandi ciottoli e corredato da un rustico caminetto. Le finestre danno sul delizioso giardino all’italiana, un hortus conclusus cinto dalle alte mura laterali che congiungono la struttura di epoca medicea alla già citata Torre delle Apparizioni, alla quale fa da contraltare la Torre di Santa Barbara, dove, probabilmente, venivano stivate le munizioni. Un portone di legno segnato dal tempo si apre su un passaggio che conduce ad un cortile interno, dove si affaccia l’abitazione dei proprietari e dal quale si accede al mastio, la torre più antica e più affascinante, con la sua pianta semicircolare e i grandi blocchi di pietra.
I Medici ampliarono ultriormente la Fortezza con le parti in mattoni e, dall’apice della Torre di Cosimo I, costruita sul lato del giardino opposto alle antecedenti, si gode una magnifica vista a 360° su Lucca, il Monte Serra e la Valdinievole.
A malincuore lasciamo la Fortezza di Montecarlo alla sua storia e ai suoi silenzi, grati ai proprietari per la grande passione che ha guidato la loro famiglia fin dai primi anni del secolo scorso quando fu acquistata, ormai in uno stato di forte degrado, per essere recuperata e restituita alla fruizione dei visitatori e alla storia della nostra Nazione.
Benedetta Tintillini