L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato con il voto unanime dei presenti (14) la mozione a firma Francesca Peppucci (Forza Italia) che impegna la Giunta di Palazzo Donini ad attivare “specifici interventi per aumentare la sicurezza nelle strutture sanitarie, con particolare riferimento ai Pronto soccorso, ai servizi di emergenza urgenza 118 e ai reparti di psichiatria oltre ad elaborare strategie e programmi omogenei tra le Aziende Sanitarie e Aziende Ospedaliere specificatamente dedicati alla riduzione del rischio di violenza a danno degli operatori e aumentando la consapevolezza sull’argomento degli stessi”.
Illustrando il suo atto di indirizzo, Peppucci ha ricordato che “sindacati, associazioni di categoria e società scientifiche sollecitano da tempo il porre in essere interventi e azioni volte alla tutela degli operatori sanitari e socio-sanitari, nei diversi livelli del sistema sanitario, anche regionale. La sicurezza e la serenità di chi lavora nelle strutture sanitarie, a maggior ragione in un periodo così complesso e difficile come quello che stiamo vivendo, devono andare di pari passo con l’obiettivo di tutelare la salute di tutti e che in tale ambito risulta utile e opportuno avviare specifiche azioni, da un lato con progetti e azioni concrete rivolte al personale, dall’altro con iniziative di sensibilizzazione verso i cittadini. La Legge 113/2020, ‘Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie’, prevede l’istituzione della ‘Giornata Nazionale contro la violenza agli operatori sanitari e socio- sanitari’ da tenersi il 12 marzo di ogni anno. La Legge prevede molteplici interventi nei vari ambiti, il che dimostra come siano crescenti gli atti di violenza verso gli operatori sanitari e socio- sanitari, con conseguenti ripercussioni fisiche e psicologiche. Le stime dell’OMS secondo cui il 50 per cento degli operatori ha subito almeno un atto di violenza sul luogo di lavoro. Secondo l’INAIL la metà circa delle aggressioni nei confronti del personale sanitario riguarda gli infermieri (circa 5 mila ogni anno, 13/14 al giorno) e che nel 58 per cento dei casi si tratta di un’aggressione fisica”.