Nasce a Gallese, in provincia di Viterbo, da un’idea della Kill The Pig, la Residenza d’Arte Urbana “Pubblica”, un progetto incentrato sull’indagine delle più attuali esperienze artistiche in aperto dialogo con l’intera collettività. Il progetto prende vita grazie alla partecipazione di artisti internazionali pronti a condividere le personali intuizioni con un pubblico sempre più attento ai delicati equilibri tra la vivibilità degli spazi comuni, la cultura del territorio e le poetiche proprie dell’arte pubblica.
In assoluta coerenza con le dinamiche del progetto, la residenza Pubblica si sposta nel Comune di Gallese con il preciso scopo di donare una nuova veste alla scuola primaria situata fuori il piccolo centro storico. Struttura simbolo della crescita culturale della comunità pensata come ideale spazio di incontro e contatto.
L’Amministrazione Comunale, e in particolar modo l’Assessorato alla Pubblica Istruzione e alla Cultura che ha fortemente voluto la realizzazione del progetto artistico a Gallese, ha chiesto alla Associazione di declinare il progetto anche in funzione didattica, mediante la realizzazione di due incontri con gli alunni di Gallese che potranno così partecipare attivamente al progetto di riqualificazione dell’edificio scolastico e approcciarsi in maniera intuitiva e diretta all’arte contemporanea.
L’artista contattato dalla Associazione per questo grande progetto pittorico è Giorgio Bartocci. Diviso tra urban-art e product-design, Giorgio Bartocci si fa portavoce semi-inconsapevole di una tensione creativa che scaturisce dai costanti input della società contemporanea. Sempre impegnato nella sua interazione curativa tra le complesse strutture urbane e i loro contesti sociali, su pareti e tele Giorgio ricrea una simbolica sintesi delle surreali routine da ‘modernità liquida’ che ci circondano. Nelle sue opere a tratti astratte personaggi umanoidi, a mo’ di ‘primitivi del futuro’, fluttuano in balìa di incontri-scontri fra scenari stratificati e realtà dalle mille sfaccettature. Sfumature, sovrapposizioni, sottolivelli, silhouette, segni e sintomi non sono mai casuali. La tensione cui dà forma l’artista è la stessa tensione in cui ognuno ristagna; una tensione creativa che in Bartocci dà i suoi frutti grazie a un’iconografia personalissima, evocativa e intima come un desiderio proibito.