Le scuderie del Monastero benedettino della Rocca di Sant’Apollinare si sono aggiudicate il primato della certificazione del protocollo GBC Historic Building, dedicato al restauro e alla riqualificazione sostenibile degli edifici storici, ottenendo il livello di certificazione ORO con 72 punti su 100.
Il 22 febbraio, alle ore 11, si è tenuta presso l’Aula Magna del Polo di Ingegneria dell’Ateneo la cerimonia di consegna della targa e la conferenza stampa su questo importante risultato.
A seguire il convegno: ”Sostenibilità ambientale e criteri ambientali minimi nella ricostruzione Post-Sisma”, dove sono intervenuti, fra gli altri, il Rettore dell’Ateneo Franco Moriconi, i direttori dei dipartimenti di Ingegneria e di Ingegneria Civile e Ambientale rispettivamente Giuseppe Saccomandi e Annibale Luigi Materazzi, il Sindaco di Marsciano Alfio Todini, il vicepresidente di GBC Italia Marco Mari, il responsabile scientifico del progetto Franco Cotana e il vicepresidente della Fondazione per l’Istruzione Agraria Francesco Panella.
La Rocca di Sant’Apollinare è un’antica abbazia benedettina situata nei pressi di Spina, in provincia di Perugia. Collocata su di un colle, la Rocca fu costruita nel X secolo come fortezza a difesa di una nobile famiglia locale.
L’edificio che un tempo ospitava le scuderie è stato oggetto di un complesso ed affascinante intervento di restauro, adeguamento sismico e di riqualificazione energetica commissionato dalla Fondazione per l’Istruzione Agraria. Il progetto, il cui responsabile scientifico è Franco Cotana, ordinario di Fisica tecnica industriale presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Ateneo di Perugia, è il frutto della collaborazione tra l’Università degli Studi di Perugia e un gruppo di aziende umbre scelte per l’esperienza dimostrata nel campo degli interventi di recupero, di consolidamento statico e di efficientamento energetico di edifici storici.
Il protocollo GBC Historic Building, realizzato da GBC Italia e sviluppato sulla base di LEED lo schema di certificazione più diffuso al mondo, unisce due culture edilizie: quella americana, dove nasce la famiglia di protocolli LEED, e quella italiana, dove risiede il più ampio patrimonio al mondo di conoscenze e competenze sul restauro storico e conservativo. Uno standard innovativo nel quale convivano le esigenze di recupero di quella parte più pregevole e storica del parco edilizio nazionale con le indicazioni degli obiettivi europei di efficientamento energetico e riduzione dell’impatto ambientale dell’esistente.