In scena al teatro Morlacchi di Perugia da Venerdi 10 gennaio a martedì 14 Gennaio “ Gente di facili costumi”, di Nino Manfredi e Nino Marino, regia di Luca Manfredi.
Sono più di due ore di spettacolo che volano via, questa esilarante commedia, che prende vita nel 1988, rimane ancora oggi uno spettacolo assoluto di ironia e risata, fatta con buongusto ed eleganza.
L’opera scritta e interpretata da Nino Manfredi, oggi prende vita con un superbo Flavio Insinna che rende omaggio con la sua colta romanità, al maestro Manfredi; nei panni di Ugo (che veste un cardigan come quelli amati dall’indimenticato Nino), un non più giovane colto scrittore, che sbarca il lunario scrivendo commediole di bassa caratura per cinema e televisione, mentre sogna e scrive la sceneggiatura epica, ricercata, costantemente infastidito dai rumori provenienti dal piano di sopra, un abuso edilizio, dove vive Anna, una giovane prostituta superbamente interpretata da Giulia Fiume.
La scena si apre in quello che è l’appartamento di Anna dove lei rincasa dalla sua notte di lavoro alle luci dell’alba. La sua distrazione e sbadataggine rende il suo rientro rumoroso e chiassoso, il tutto condito da un giradischi a tutto volume che suona le note della Carrà che canta “Rumore”. Questo frastuono attira l’attenzione di Ugo, che non riuscendo a dormire da tempo decide di entrare nell’appartamento di Anna per fermare almeno il giradischi; è così che lo spettacolo prende vita in un susseguirsi di dialoghi spassosi e divertenti, dove il dialetto romano di lui corregge, con filosofia e cultura, le frasi sgrammaticate di lei, siciliana e audace che, seppur vestita con abiti eccentrici, non scivola mai nella volgarità.
La comicità è fatta di giusti tempi, di puntualità di battute, ed Insinna e Fiume non ne sbagliano una.
Il fragore delle risate e degli applausi non possono che confermare il successo nella scelta, la sfida era ardua ma il figlio di Nino, Luca Manfredi, fa centro con regia e rivisitazione di un testo che non perde la sua originalità ma conserva intatta tutta la sua potenza comica.
La sintonia che c’è tra Ugo e Anna, tra Flavio e Giulia, è perfetta oltre al copione oltre alle battute, loro sono energia e l’elettricità permea l’aria….
“… Voglio una Vita felice e rumorosa!”, e la scena si chiude con un “Ti amo” che genera speranza, dove la donna semplice insegna all’intellettuale come si vive…
Sonia Lustrino