Lo scorso 4 maggio, al Teatro Comunale di Todi, l’ex procuratore Giancarlo Caselli è stato ospite di un incontro nell’ambito della manifestazione Euroschool Festival 2018. L’obiettivo del appuntamento era quello di stimolare riflessioni e portare una lezione di democrazia e legalità agli studenti di tutta Italia.
Per chi non lo sapesse, o fosse troppo giovane per ricordare, Giancarlo Caselli è stato un magistrato e procuratore di fondamentale importanza. Tra le tante tappe cruciali per la sua carriera, ricordiamo il 1991, anno in cui fu nominato magistrato di Cassazione e divenne Presidente della prima sezione della corte di assise di Torino, e soprattutto il periodo dal 1993 al 1999, durante il quale rivestì la carica di Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Palermo, fregiandosi di importanti risultati nella lotta alla mafia come l’arresto di boss della levatura di Leoluca Bagarella, Gaspare Spatuzza e Giovanni Brusca.
Protagonisti dell’appuntamento Todi sono stati i video ed i cortometraggi realizzati dalle scuole, dei quali gli studenti stessi erano i protagonisti; il messaggio di fondo delle opere era il concetto che “La legalità conviene”; nelle opere dei ragazzi le principali tematiche affrontate sono state quelle più care agli studenti come il bullismo, il razzismo e l’integrazione sociale, tutti rappresentati con grande delicatezza e consapevolezza da parte dei ragazzi.
Legalità va a braccetto con Meritocrazia, in merito al quale è intervenuta Maria Cristina Origlia, giornalista del Sole24ore e vicepresidente del Forum della Meritocrazia, che ha sottolineato come ognuno di noi possieda una predisposizione naturale verso una determinata arte, lavoro o altro aspetto della vita; predisposizione che deve essere assecondata affiché ci si realizzi, perseguendo i propri scopi con tutto l’impegno possibile.
Giancarlo Caselli, intervistato da Luigi Giorgetti, ha raccontato la sua difficile vita di uomo sottoscorta, ancora più penalizzate e stringente negli anni vissuti a Palermo. Vita talmente soffocante da dover delegare agli uomini della scorta qualsiasi decisione e movimento, tanto da non essere libero di fare nulla di sua volontà. Vita dura e penalizzante che ha però reso possibile la sua incolumità, gli uomini della sua scorta hanno sventato, in più occasioni, attentati alla sua vita e a quella della sua famiglia; Caselli ha voluto dedicare un toccante applauso agli uomini che gli vivono accanto, vigili e presenti anche a Todi, perché l’ex procuratore è tutt’ora sotto protezione, per il lavoro svolto in modo impeccabile, e soprattutto per aver fatto coincidere l’efficacia della protezione con la cordialità e la sensibilità umana sia nei suoi riguardi, sia nei riguardi di tutta la sua famiglia.
La seconda parte dell’intervista è stata dedicata alle domande rivolte dai ragazzi presenti, alle quali l’ex procuratore ha risposto sempre con estrema sensibilità e semplicità.
Per quanto concerne il punto focale dell’incontro, ovvero la legalità, Caselli è stato molto preciso con i ragazzi, sostenendo che non c’è niente di più sbagliato che pensare alla legalità come a qualcosa che non ci riguarda da vicino; la legalità e l’osservanza delle regole sono alla base del vivere civile. La legalità conviene a tutti, una condotta esemplare fa sì che si instauri una società più sicura, che si ambisca ad un bene comune, bene che si può perseguire in una comunità dove vige il rispetto reciproco tra i membri che la compongono.
Durante l’intervista Caselli ha citato anche uno dei padri costituenti, Piero Calamandrei, recitando una frase di un discorso che tenne ai studenti milanesi nel 1955 “La libertà è come l’aria, ci si accorge di quanto vale quando ci viene a mancare”, una frase che ne spiega, più di tante parole, il valore.
Ascoltare la parole dell’ex procuratore Caselli è stata un’opportunità estremamente importante ed istruttiva sia per gli adulti che per i ragazzi, nonché occasione per riflettere su temi molto importanti e delicati, oltre, perché no, occasione per un piccolo esame della propria condotta nei confronti di chi ci circonda, in una società dove alcuni fondamentali valori sembra vengano sempre più a mancare.
Giulio Pocecco